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18 Febbraio 2020

Frida Kahlo through the lens of Nickolas Muray: a Torino la prima tappa europea

Alla Palazzina di Caccia di Stupinigi l’artista icona mondiale di resilienza e spirito rivoluzionario immortalata negli scatti del fotografo, amico e amante

Valeria Guardo

Ritratto fotografico di Frida Kahlo, golf nero, collane e fiori rosa in testa, sfondo verde con fiori

La mostra fotografica su Frida Kahlo è alla Palazzina di Caccia di Stupinigi fino al 3 maggio

Torino è la prima città in Europa a ospitare Frida Kahlo through the lens of Nickolas Muray: la mostra fotografica dedicata alla pittrice messicana più famosa e amata del mondo è alla Palazzina di Caccia di Stupinigi fino al 3 maggio. Non si tratta solo di un omaggio all’artista e alla donna forte e resiliente, ma di un evento che consacra anche lo stesso Muray come maestro e pioniere della fotografia a colori degli anni ‘30 e ‘40 del secolo scorso.

Il percorso espositivo inizia con un’installazione audio che catapulta il visitatore sul luogo di un grave incidente di corriera accaduto il 17 settembre del 1925 a Coyoacán, Città del Messico. Sul mezzo accidentato, insieme ad altre persone (la maggior parte delle quali perde la vita) vi sono anche una studentessa di 18 anni e il suo fidanzato. Dopo il violento impatto del veicolo contro un muro, la ragazza giace a terra con il corrimano che le trapassa il bacino da parte a parte, ma nonostante questo è ancora viva. La giovane, che da quel giorno subirà numerosi interventi alla colonna vertebrale e partirà atroci dolori, si chiama Magdalena Carmen Frieda Kahlo y Calderón. Quell’incidente, insieme a “un altro” (come lei stessa definisce suo marito, l’artista messicano Diego Rivera) segneranno per sempre l’esistenza della ragazza, che smette di essere tutto ciò che era stata fino a quel momento e diventa Frida Kahlo: pittrice di fama internazionale e icona rivoluzionaria.

Le foto esposte alla Palazzina di Caccia ritraggono la pittrice matura, quella che il fotografo ungherese Nickolas Muray conosce per caso nel 1931 e con la quale instaura un legame di passione destinato a durare anni. La sua storia con Frida vive nell’ombra di un altro grande amore, quello tra lei e il marito, anch’egli pittore di fama internazionale e più vecchio di 20 anni. Muray immortala infatti la coppia in diverse occasioni ma da un certo momento in poi la pittrice diventa il soggetto principale degli scatti: sola, con al fianco la sorella Cristina o addirittura con il fotografo stesso, mentre Rivera sparisce dalle inquadrature.

Le immagini lasciano trasparire l’ammirazione che Muray prova nei confronti della sua musa, ma non solo: un’inusuale foto di Frida con i capelli sciolti conferma un’intimità fra i due possibile solo in assenza di Diego.
Le fotografie penetrano la personalità del personaggio della Kahlo e sottolineano, oltre allo spirito rivoluzionario, la grazia e la fragilità della donna segnata dalla pinche vida (“vita amara”) che fin da giovane si è presa gioco di lei.

Oltre agli scatti sono presenti diversi altri oggetti, tra i quali le lettere che i due amanti si scrivono e un audio di una voce che gli esperti attribuiscono a Frida e che recita una poesia da lei scritta per il marito Diego.
Il visitatore troverà tutto questo e altro all’interno di uno spazio espositivo che evoca, tra l’altro, i colori e la tradizione messicani alla quale la pittrice era molto legata.

 

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Categorie: Cultura

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