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28 Febbraio 2020

“Sfida al barocco”: non solo una mostra

Dalla Reggia di Venaria al centro della città: un viaggio alla scoperta dello stile artistico e architettonico che ha reso Torino famosa nel mondo

Vincenza Di Lecce

Palazzo Carignano, esempio di barocco torinese

A Torino il barocco è tutto un programma. A scommetterci è la Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia San Paolo e il programma è quello che promuove che promuove studi e ricerche sul patrimonio letterario, artistico, architettonico, storico-politico dell’età barocca. Come? Attraverso borse di ricerca, con l’attivazione di seminari e convegni e l’organizzazione dei risultati in collane editoriali, banche dati, fondi archivistici al servizio degli studiosi. Sette anni di attività e quest’anno, fra le altre cose, la mostra che si terrà dal 13 marzo al 14 giugno a Reggia di Venaria: Sfida al Barocco. Roma, Torino, Parigi, 1680-1750.

LA MOSTRA
Allestita negli spazi della Citroniera Juvarriana e curata da Giuseppe Dardanello e Michela di Macco affiancati da un comitato scientifico internazionale, l’esposizione di oltre 200 opere provenienti dai più prestigiosi musei di tutto il mondo racconterà il percorso artistico verso la modernità che ha segnato un’epoca intera.
Alla ricerca di un’identità moderna e di nuovi riferimenti, infatti, gli artisti francesi a Roma nella seconda metà del Seicento si misurano con le opere dell’antichità classica e con i maestri del Rinascimento. Una sperimentazione di nuove forme e nuovi linguaggi di comunicazione che si sviluppa fra Roma e Parigi, ma che passa anche per Torino.

A SPASSO NEL BAROCCO: DA PIAZZA CASTELLO…
Che Torino sia una città prevalentemente barocca lo sanno tutti. Ma tante volte, si sa, l’essenziale è invisibile agli occhi. O almeno così ha fatto credere all’umanità intera Antoine de Saint-Exupéry. Quindi potrebbe succedere di avere davanti il luogo barocco per eccellenza e di fare, però, fatica a riconoscerlo. Perché a Torino i tesori di questo periodo sono tanti – tutti testimonianze dell’importanza che la città ha avuto nei anni in cui è stata una delle capitali europee della monarchia assoluta – e a volte anche ben mimetizzati. Ma un itinerario nel centro cittadino potrebbe racchiuderli (quasi) tutti.
Un percorso barocco che comincia nella centralissima Piazza Castello, da sempre il centro politico-amministrativo della città. Fu realizzata da Ascanio Vittozzi, seguendo le disposizioni ducali, a partire dal 1587. Divenuta, infatti, capitale del Ducato di Savoia, nel 1563 Torino conobbe il suo primo ampliamento urbanistico e l’attività edilizia fu soprattutto in mano agli architetti Vittozzi, Carlo di Castellamonte e suo figlio Amedeo, fino a Guarino Guarini, Filippo Juvarra, Benedetto Alfieri e Bernardo Antonio Vittone. Al centro della piazza, Palazzo Madama e la facciata realizzata da Juvarra tra il 1718 e il 1721. Sua anche la scalinata del Palazzo Reale, dai tipici arredi barocchi.

… A PIAZZA SAN CARLO
Dando le spalle alla residenza sabauda e volgendo lo sguardo verso destra, si erge imponente la cupola di S. Lorenzo, capolavoro di Guarino Guarini del 1668. L’omonima chiesa, stretta fra via Palazzo di Città e piazzetta Reale, assume il curioso aspetto di un edificio civile: una testimonianza dello stile pre-seicentesco degli edifici, dal momento che la facciata non fu mai costruita. Imboccando via Palazzo di Città, che dagli inizi del Seicento collega Piazza Castello al palazzo del Comune, si trova sulla destra la chiesa del Corpus Domini, eretta nel 1603 da Ascanio Vittozzi. La piazza Corpus Domini è collegata direttamente al Palazzo di Città, splendido esempio di architettura seicentesca, ancora oggi sede del Comune.
Se su via Po, una delle più belle strade d’Europa secondo l’itinerario del Grand Tour settecentesco, si affaccia la chiesa di S. Francesco da Paola con le sue numerose tele del XVII secolo, un altro imperdibile elemento del barocco torinese si incontra in piazza Carignano, nell’omonimo palazzo dalle tipiche linee curve – che evidenziano da fuori i volumi degli interni – realizzato a partire dal 1679 da Guarini e completato da Baroncelli.
All’angolo tra via Maria Vittoria e via Lagrange sorge la chiesa di S. Filippo Neri, opera di Juvarra che risale agli stessi anni in cui l’architetto reale realizzò la facciata della chiesa di Santa Cristina in piazza San Carlo, a oltre un secolo dall’inizio della sua costruzione. La piazza, infatti, fu progettata nel 1637 da Carlo di Castellamonte sul sito che ospitava l’anfiteatro romano e fu pensata come lo spazio più importante dell’ampliamento verso sud della cosiddetta “città nuova”.
Dal Reggia di Venaria al centro di Torino, dunque. Per rendere l’essenziale (barocco) visibile agli occhi, oltre che al cuore.

 

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Categorie: Scoprire Torino

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