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8 Aprile 2020
Buon compleanno Torino: 2029 anni di storia
L’astronomia e l’archeologia rispondono insieme all’enigma sulla data di fondazione della città, prima d’ora mai trovata nei documenti storici
Vincenza Di Lecce
2029 anni portati benissimo, lo dicono (anche) le stelle. In tanti, per molto tempo, si sono chiesti quale fosse l’età esatta del capoluogo piemontese, da quale giorno preciso le strade della città sabauda vengono percorse, abitate, distrutte e poi ricostruite. Oggi quella data è ormai certa: Torino nasce il 30 gennaio del 9 a.C.. O meglio, il 30 gennaio del 9 a. C. nasce Iulia Augusta Taurinorum, l’antica colonia romana che corrisponde all’attuale città.
UNA CONGIUNZIONE ASTRALE (E ARCHEOLOGICA)
La si è cercata fra i testi antichi, fra gli scritti storici di avi volenterosi di lasciare memoria di ciò che è stato. La si è cercata, cioè, dove ci si aspetterebbe di trovare la data di fondazione di una città, ma del giorno esatto in cui Torino è nata non s’è trovata nessuna traccia. Tuttavia un modo per venire a capo dell’enigma c’è stato: si tratta di una ricerca congiunta di carattere archeologico e astronomico, che ha permesso di determinare il giorno esatto di nascita del capoluogo piemontese.
I risultati dello studio di Mariateresa Costa, ricercatrice all’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica – Osservatorio Astrofisico di Torino) e Sandro Caranzano, archeologo, sono stati pubblicati sul sito di ricerca ArXiv e presentati a una conferenza a Palazzo Madama il 26 gennaio dello scorso anno: “I dati astronomici interfacciati con quelli archeologici, epigrafici e le fonti scritte suggeriscono – si legge nel comunicato – che Torino nacque alla fine delle guerre alpine conclusesi alle porte della città con l’acquisizione della Valle di Susa e, più estesamente, delle Alpi Marittime, Pennine e Graie”.
IL CIELO ANTICO DI AUGUSTA TAURINORUM
Tutto è cominciato con un Gps di precisione a multifrequenza in via Garibaldi: si è determinato l’antico decumano della città, che coincide esattamente con i risultati di un’indagine d’archivio sui vecchi ritrovamenti archeologici. Infatti, secondo il rito romano ed etrusco, quando veniva fondata una città, il decumano veniva tracciato in linea con il punto in cui sorgeva il sole.
Si è quindi provveduto a ricostruire il cielo antico nel periodo augusteo: “Prendendo in considerazione – spiega il comunicato – l’apparente moto di un vero sole, i possibili errori di misurazione, la rifrazione atmosferica e l’elevazione dell’orizzonte e la data giuliana in uso in astronomia, è stato elaborato un programma numerico per definire le coincidenze dei calendari tra l’azimut dell’asse stradale principale e il corso del sole”. Una volta ottenuta la misura dell’angolo in cui è sorto il sole nel momento in cui è stata tracciata la linea del decumano, in pratica, i ricercatori hanno calcolato all’indietro la data in cui il sole è sorto in quel preciso punto.
DUE DATE POSSIBILI
Un viaggio all’indietro nel tempo che ha portato alla formulazione di due date: l’11-12 novembre oppure il 30 gennaio. Ma, analizzando la documentazione archeologica e storica, i ricercatori ritengono che il giorno più probabile sia il secondo, perché coincide con una ricorrenza particolarmente cara a Ottaviano Augusto: la festa della Pace, istituita dopo la conclusione delle sanguinose guerre alpine e celebrata a partire dal 9 a.C. presso l’Ara Pacis di Roma. Il 30 gennaio scorso, quindi, la sindaca Appendino ha spento le 2029 candeline della città su una torta offerta dal “Comitato 30 gennaio [09 a.C.] per la celebrazione della fondazione di Torino”.
Allora, non resta che dirlo: Torino, buon 2029° compleanno!