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23 Aprile 2020

Là dove c’era l’erba ora c’è… il Grattacielo Sanpaolo e le nuove Ogr

Quali cambiamenti ha conosciuto la zona tra il Politecnico e Porta Susa? Ripercorriamo un tour virtuale fra passato, presente e futuro

Adriana Scatolone

Collage di foto vecchie e recenti di Porta Susa, Ogr e Grattacielo Sanpaolo

La zona fra Porta Susa e le Ogr ha subito molte trasformazioni

Non sono molto lontani i tempi in cui, al posto di corso Castelfidardo, denominato “il boulevard di Torino”, ampio, asfaltato e costeggiato da una moderna pista ciclabile, c’era una strada molto stretta, in cui spesso le automobili rimanevano incolonnate e sul lato si potevano vedere i binari a cielo aperto della ferrovia. Le Ogr, ora trasformate in ospedale per l’emergenza Coronavirus, erano un’officina in cui si riparavano locomotive e vagoni e per prendere il treno da Porta Susa si entrava nella stazione di Piazza XVIII Dicembre. Il Politecnico non aveva ancora la sua Cittadella che sovrasta il corso e molti dei suoi uffici e servizi erano sparsi in altre sedi. Tantomeno esisteva la centrale elettrica dell’Iren di corso Ferrucci, con la sua struttura caratterizzata da un andamento movimentato e i suoi giochi di luce diurni e notturni.

Le Olimpiadi del 2006 sono state sicuramente di grande impulso per numerosi interventi architettonici che hanno trasformato la zona tra corso Bolzano, corso Castelfidardo e corso Peschiera, rendendola funzionale, innovativa e proiettata al futuro. Scopriamo insieme le opportunità che questo quartiere offre e quali sono i progetti previsti.

Dopo che, con anni di lavoro, i binari ferroviari sono stati interrati, nel 2012 viene inaugurata la nuova Stazione di Porta Susa. Una galleria vetrata lunga 385 m (la misura di un Frecciarossa) progettata dagli architetti D’Ascia e Magnaghi, che ripropone in chiave moderna le gallerie italiane del XIX secolo. La struttura ha ricevuto due prestigiosi riconoscimenti: il Premio Solare Europeo, grazie al sistema fotovoltaico installato sulla copertura e il titolo di Migliore stazione di grosse dimensioni UE 2013. Col tempo, è stata dotata della fermata della metropolitana e di un parcheggio sotterraneo. Ma i progetti non sono finiti qui. È ancora molto discussa un’ipotetica apertura di negozi all’interno della stazione, che la renderebbero un centro commerciale in stile Porta Nuova.
Anche la vecchia stazione di piazza XVIII Dicembre ha conosciuto una nuova destinazione: fino al 2016 è stata sede del Mercato Metropolitano e dal 2018 è stata acquistata dal gruppo Ikea per la realizzazione di un hotel a 4 stelle di 200 camere che ospiterà inoltre ristoranti, negozi e sale meeting, la cui apertura è prevista nel 2021.

Il progetto architettonico che sicuramente salta di più all’occhio, risultando visibile da tutta la città, è però il Grattacielo Intesa San Paolo progettato dal team di Renzo Piano. Lungo i suoi 36 piani, si vive in un melange di lavoro, cultura e ristorazione. Oltre agli uffici infatti, la struttura ospita l’Auditorium sospeso, sede di numerosi eventi culturali che vengono programmati durante l’anno, il ristorante Piano35 guidato dallo chef due stelle Michelin Marco Sacco e il Lounge bar, presso cui speriamo di poter presto nuovamente gustare aperitivi, con una spettacolare vista su tutta la città. Nel grattacielo è presente inoltre una serra di piante mediterranee, che ricevono luce attraverso le vetrate e vengono annaffiate con acqua piovana.
Da qualche mese invece, di fronte all’edificio è stata installata la scultura vitrea di 9 metri Totalità, dell’artista greco Costas Varotsos, rimossa lo scorso anno da piazza Benefica: un ulteriore elemento di modernità.

È nel 2011, durante la celebrazione dei 150 anni dell’Unità di Italia, che le Ogr vengono riscoperte dal pubblico, grazia alla mostra Fare gli italiani. Nel 2013 la Fondazione Crt acquista il complesso e le Officine Grandi Riparazioni vengono trasformate in centro di cultura, innovazione e accelerazione d’impresa, aprendo anche un bar e un ristorante. Le nuove Ogr solitamente ospitano mostre, concerti, laboratori dedicati alla tecnologia e dal 2019 sono anche un hub focalizzato su start up e industrie creative.
Come già accennato questa propensione alla trasformazione è stata preziosissima anche con l’attuale emergenza sanitaria, che in soli 12 giorni ha portato a trasformare un’ala dell’edificio in un’Officina della sanità con 95 posti letto destinati alla degenza di pazienti Covid-19.
In questa situazione critica, le Ogr non rinunciano comunque al loro ruolo culturale: attraverso il sito e i canali social vengono condivisi contenuti virtuali inediti e nascono nuove rubriche, tra cui Come nasce una mostra,  che racconta il dietro le quinte – dall’allestimento all’inaugurazione – delle esposizioni d’arte e OgrGoodNews, storie di piccole e grandi eccellenze del territorio in diversi ambiti. Inoltre sul canale Spotify sono proposte playlist e podcast che offrono un percorso tra musica, arte e tech.

 

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Categorie: Scoprire Torino

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