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26 Maggio 2020
Lavorare nei (nuovi) centri estivi
Dalla pagina di Torinogiovani sulla candidatura come animatori o educatori alle disposizioni per il contenimento del contagio da Covid-19
Silvia Bruno
Misurazione della temperatura all’entrata e all’uscita e attività in piccoli gruppi. Se vorranno aprire, i centri estivi quest’anno dovranno rispettare le prescrizioni dettate dalle linee guida del governo. Si potrà partire il 15 giugno, ma la Regione sta lavorando in questi giorni a disposizioni aggiuntive, quindi i tempi potranno allungarsi ma enti e associazioni avranno comunque un margine per adottare tutte le misure indicate e formare il personale in modo adeguato.
Come si arriva a lavorare in questi centri? Nella pagina dedicata sul portale TorinoGiovani a cura di InformaGiovani si legge che è necessario inviare la propria candidatura come animatore – sportivo e non – o educatore a una delle associazioni che realizzano il servizio.
La Città di Torino ha da anni due progetti al riguardo: il primo si chiama Estate ragazzi ed è rivolto ai bambini dai 6 agli 11 anni (fascia della scuola elementare), mentre Bimbi estate è pensato per i più piccoli, dai 3 ai 5 anni. Per quest’ultima iniziativa al momento non è ancora disponibile l’elenco degli enti incaricati dal Comune per l’edizione 2020, mentre sono 21 le associazioni già individuate per Estate Ragazzi che è possibile contattare per ulteriori informazioni.
Saranno comunque senza dubbio centri estivi diversi, perché le direttive del governo sono chiare. Per le iscrizioni si dovrà dare la priorità ai bambini provenienti da famiglie in difficoltà e le attività saranno organizzate possibilmente all’aperto e soprattutto in piccoli gruppi, con un rapporto di 1 operatore ogni 7 minori (per la fascia 6-11 anni), ogni 5 per i bimbi più piccoli.
Educatori e animatori dovranno inoltre essere formati in modo specifico sulle misure di prevenzione da Covid-19, accorgimenti da adottare durante le attività, a pranzo e in modo particolare all’entrata e all’uscita dal centro, operazioni che saranno scaglionate ogni 5-10 minuti per evitare assembramenti. Per questi momenti è anche prevista una sorta di procedura di triage, in cui gli operatori dovranno ogni giorno chiedere ai genitori se bambini e ragazzi abbiano avuto problemi di salute riconducibili al Coronavirus dopodiché, prima di iniziare la giornata, si procederà a misurare la temperatura e a lavare le mani.
Un’attività considerata da molti giovani un semplice “lavoretto estivo” si amplia così sicuramente di responsabilità maggiori, diventando però letteralmente una boccata d’aria per tanti bambini che dopo mesi chiusi in casa ora vogliono solo un po’ di normalità.