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15 Settembre 2020

A Porta Palazzo continua lo Spaccio di Cultura

Dal mese di luglio è nata una nuova realtà dove la parola d’ordine è “condivisione”, di azioni e di saperi, per una comunità sempre più unita

Valeria Guardo

Persone sedute in circolo - Spaccio di Cultura

Lo Spaccio di Cultura è a Porta Palazzo

Offrire a tutti i servizi tipici di una portineria: deposito chiavi, ricevimento pacchi e posta, ma anche babysitting, petsitting, espletamento di commissioni burocratiche e la spesa per chi ne ha bisogno. Sono alcune delle attività dello Spaccio di Cultura – Portineria di comunità, un progetto della Rete Italiana di Cultura Popolare a favore dell’innovazione sociale, sostenuto dalla Città di Torino e cofinanziato dall’Unione Europea.
Ha sede in un’ex edicola a Porta Palazzo, in piazza della Repubblica, e a darci ulteriori dettagli è Camilla, una dei “portinai”: «Offriamo anche una lista di artigiani di fiducia a chi si tessera, stiamo costruendo un servizio di sartoria di comunità e svolgiamo altri di tipo culturale come ripetizioni, traduzioni e stesura curriculum, il tutto grazie a persone qualificate che mettono le loro competenze a disposizione degli altri».

La Portineria nasce con l’intento di costituire un presidio culturale e sociale per gli abitanti della zona e per questo motivo è sempre aperta: dal 9 luglio, giorno dell’inaugurazione, non si è mai fermata.
Nei pomeriggi d’estate sono stati attivati uno spazio di aiuto compiti, corsi di inglese e laboratori artistici di vario tipo per i più giovani; mentre per gli adulti, ogni lunedì, sono previsti incontri di conversazione italiano-spagnolo con insegnante madrelingua, laboratori di movimento ed espressione corporea a cura di una professionista, di alfabetizzazione digitale tenuti da un giovane informatico, e incontri di quartiere dove, letteralmente, si “spaccia cultura” popolare.

Essendo un progetto nato da poco, chiediamo a Camilla un commento su questi primi mesi e qual è stato il riscontro dagli abitanti del quartiere: «Molto buono – dice – soprattutto da parte di chi aveva bisogno di un punto di riferimento in zona. Ad esempio, abbiamo un’assidua frequentatrice: Sonia, 92 anni, scrittrice e traduttrice. Ha viaggiato e vissuto mezzo mondo ma se deve pensare a un luogo da chiamare “casa”, quello è Torino e Porta Palazzo in particolare, dove dice di rivivere ogni giorno la città di 40 anni fa. Lavorando in editoria, ci dà una mano con il materiale da mandare in stampa. Di lei – continua – abbiamo raccontato in uno spazio sulla nostra pagina Facebook, intitolato Storie della Portineria, dedicato agli abitanti della zona».

Come tante altre persone, Sonia si è imbattuta per caso nello Spaccio di Cultura, dove ha trovato un ambiente accogliente e stimolante che identifica la comunità con il senso di appartenenza a un luogo nel presente e non a una particolare etnia o religione. Come lei, altri hanno sposato questa iniziativa e, insieme ai portinai, hanno formato un gruppo eterogeneo, man mano sempre più numeroso, dove si condividono saperi, esperienze e competenze da tutto il mondo.
Tutto questo confluisce anche in Chiacchiere di portineria, il giornale cartaceo reperibile all’edicola dello Spaccio, che viene distribuito porta a porta ad abitanti ed esercizi commerciali attigui.

Parlando con Camilla scopriamo poi l’esistenza di altre iniziative della Rete Italiana di Cultura Popolare: Tradiradio, per esempio, è una web radio dove si parla di cultura popolare in tutte le sue sfumature, si raccontano storie, si ascoltano musiche di luoghi lontani e si promuovono progetti. Poi c’è il Portale dei Saperi, una piattaforma digitale ideata dalla Rete Italiana di Cultura Popolare che attraverso testimonianze orali, video e fotografie, raccoglie le conoscenze degli abitanti di una comunità e li traduce in competenze, avvicinando le esigenze e le aspirazioni delle persone coinvolte a enti pubblici e privati del tessuto produttivo territoriale.

In conclusione, Camilla ci anticipa qualche idea per il futuro dello Spaccio di Cultura: «Vogliamo consolidare l’offerta di servizi partiti in estate con qualche integrazione: da ottobre, per esempio, ci piacerebbe avviare una vera e propria scuola di portineria in modalità itinerante, che riproponga corsi culturali per bambini e adulti. In più – aggiunge – come già stiamo facendo, vorremmo organizzare periodicamente eventi in collaborazione con locali ed esercizi commerciali di Porta Palazzo, con i quali abbiamo instaurato un ottimo rapporto di vicinato».

 

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Categorie: Intercultura

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