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26 Novembre 2020
Celocelo, in aiuto di chi vuole aiutare
Un’iniziativa torinese mette in contatto chi vuole donare oggetti che non usa più o il proprio tempo e gli operatori del territorio che lavorano nel sociale
Fabio Gusella
Avete un televisore che non usate più ma buttarlo vi sembra un inutile spreco? Vorreste impiegare il vostro tempo libero al servizio degli altri, dando ripetizioni o facendo volontariato?
Celocelo può aiutarvi ad aiutare: si tratta di una piattaforma digitale creata nel 2017 grazie all’Agenzia per lo Sviluppo di San Salvario con l’obiettivo di far incontrare donatori di beni e servizi e operatori sociali no profit che operano a contatto con persone in difficoltà.
CELO E MANCA
Il contatto fra chi cerca e chi offre avviene sul sito, dove si può rispondere alle richieste o proporsi spontaneamente. I nomi delle due sezioni in cui si articola il portale richiamano le espressioni che tutti noi abbiamo usato da bambini nello scambiarci le figurine: “Celo” , ossia ce l’ho, e “Manca”, non ce l’ho.
Nella prima i donatori caricano gli annunci di ciò che vogliono regalare (beni e competenze): c’è chi offre librerie e camicie, ma anche ripetizioni, supporto nei compiti o piccoli lavori di sartoria. Nella sezione “Manca”, invece, sono gli operatori sociali a rivolgere appelli in cui richiedono determinati oggetti o servizi di cui c’è bisogno. Accanto a ricerche di camerette per bambini e di lavatrici, si cercano ad esempio volontari per svolgere servizi ausiliari in strutture che ospitano persone in emergenza abitativa, per recuperare il cibo in eccesso da distribuire a persone in difficoltà o per svolgere doposcuola gratuito per i ragazzini a rischio dispersione scolastica.
COME FUNZIONA?
Se si desidera offrire qualcosa, occorre innanzitutto registrarsi sul sito, scegliere la categoria nella sezione Celo, descrivere brevemente cosa si intende regalare e allegare una foto. Se invece si preferisce proporre un’attività, come ad esempio le ripetizioni, sarà richiesto all’utente di indicare le proprie competenze e disponibilità. In un secondo momento, si verrà contattati dagli enti accreditati per stabilire le condizioni del trasporto o dell’erogazione del servizio.
Non ci sono limitazioni per quanto riguarda i donatori: chiunque, dal commerciante al privato cittadino, può farsi avanti regalando beni invenduti o inutilizzati, mentre i professionisti possono offrire servizi gratuiti e le associazioni culturali consentire l’accesso libero a corsi, spettacoli e laboratori.
I destinatari delle donazioni saranno persone svantaggiate in condizione di marginalità cronica o di povertà. Gli operatori sociali che intendano aderire al progetto dovranno invece rivolgersi all’indirizzo segreteria@agenzia.sansalvario.org.
CELOCELO FOOD
In questi tre anni di attività la piattaforma sembra aver funzionato molto bene. Nella sezione Vincitori sono infatti inserite tutte le “storie a lieto fine”: su un totale di 1.127 annunci pubblicati ne sono stati presi in carico 1.051, oltre il 90%. Le percentuali indicano che tre quarti degli articoli donati appartenevano alla categoria casa, mentre un 17% riguardava i bambini e il rimanente era suddiviso fra hobby (3%) abbigliamento (4%).
Una storia sicuramente positiva è quella di Celocelo Food, progetto che mira a evitare gli sprechi alimentari recuperando il cibo invenduto dagli esercizi commerciali. I volontari si occupano di raccogliere dal cassonetto quei prodotti in eccedenza ancora consumabili, per ridistribuirli ai soggetti in difficoltà.
Infine, c’è chi dal pane in eccedenza ha saputo ricavare una birra artigianale. Stiamo parlando della start up torinese Biova Project, che dal giugno 2020 coinvolge i panettieri del quartiere di San Salvario per produrre una birra, la Biova San Salvario, il cui ricavato andrà a sostenere Celocelo Food.