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24 Dicembre 2020

All’origine dei simboli del Natale

Perché si festeggia il 25 dicembre? Come nascono la tradizioni dell’albero e la figura di Babbo Natale? Scopriamo le antiche radici della festa più amata

Adele Geja

Disegno San Nicola con bambini - simboli del Natale

Babbo Natale deriva dalla figura di San Nicola

La celebrazione della nascita di Gesù è una festività fondamentale della religione cristiana, ma la decisione di celebrarla a dicembre, al pari di alcuni simboli della ricorrenza oggi per noi così familiari come l’albero o Babbo Natale, in realtà affondano le proprie radici in alcune celebrazioni pagane, tra l’antica Roma e i paesi nordici.

LA SCELTA DELLA DATA
Nessuno dei Vangeli indica il 25 dicembre come giorno della Natività, celebrazione ignota ai cristiani dei primi tre secoli. Non si sa con esattezza quando il Natale sia stato istituito, ma dal IV secolo a.C. si cominciò a festeggiarlo. Il Cronografo del 354 infatti è il primo documento a menzionare le celebrazioni in onore della nascita di Cristo svoltisi nel 336 a.C..
Sembra che il 25 dicembre sia stata scelta come data per cristianizzare alcune festività pagane preesistenti del mondo romano, come i Saturnalia, che si svolgevano tra il 17 e il 23 dicembre in onore del dio Saturno. Durante queste feste, orgiastiche e sfrenate, veniva sospesa ogni regola e si abolivano le distanze sociali. Alcune usanze sono poi passate al Natale cristiano, come lo scambio di doni augurali durante i Sigillaria, giorni in cui venivano regalate ai bambini statuette chiamate sigilla.
Inoltre, nel calendario civile romano il 25 dicembre corrispondeva al solstizio d’inverno, celebrato in numerose culture e legato alle divinità solari per l’inizio dell’aumento delle ore di luce. Non a caso nello stesso giorno i romani festeggiavano anche il natale del “Sole invitto”, appellativo religioso che assimilava il culto di alcune divinità solari, come il greco Helios, il siriano El-Gabal e il persiano Mitra, nel contesto di pluralismo religioso del tardo impero. Sovrapponendo l’anniversario della nascita di Gesù i cristiani avevano un ulteriore argomento per convincere i pagani alla conversione: non avrebbero perso la loro festa, poiché avrebbero continuato a celebrare la nascita del vero sole, cioè Cristo.

L’ALBERO
Nel corso dei secoli la festa del Natale si è gradualmente arricchita di tradizioni, provenienti da culture anche molto lontane da quella cristiana. Un esempio è proprio l’immancabile abete addobbato, che affonda le sue radici nelle tradizioni germaniche legate alla festa del solstizio d’inverno, durante la quale si auspicava il ritorno del Sole ornando gli alberi con frutti, simboli della primavera.
I cristiani cominciarono ad adottare questa usanza pagana in epoca medievale, sostituendo però all’abete una pianta di agrifoglio, che rappresentava la corona di spine di Cristo.
In Italia l’albero di Natale fu introdotto dalla prima regina, Margherita di Savoia, che lo fece preparare nel palazzo del Quirinale, anticipando la moda che si diffuse poi nel secondo dopoguerra.

DA SAN NICOLA…
Benché venga spesso associato ai paesi nordici, l’antenato di Babbo Natale arriva dal Mediterraneo. Si tratta infatti di San Nicola, vescovo cristiano del IV secolo nato nella città turca di Myra, le cui spoglie furono poi portate a Bari nel 1087. Patrono degli scolari, delle fanciulle e dei naviganti e fautore di diversi miracoli, nei paesi dell’Europa centro-settentrionale Sanctus Nicolaus (poi Santa Claus) prese poi la fisionomia dell’odierno Babbo Natale. Si narra infatti che la sera del 6 dicembre, giorno della sua morte, egli faccia visita ai bambini e porti loro dei regali.
Ricorda molto Babbo Natale anche la figura magica del Sinterklaas olandese, che ha una lunga barba, porta abiti e copricapo vescovili di colore rosso e, in sella al suo cavallo bianco, vola sui tetti per recapitare i doni, infilati dai suoi aiutanti nei comignoli.

…A BABBO NATALE
La tradizione nordeuropea di Santa Claus arrivò poi negli Stati Uniti grazie agli emigrati olandesi della colonia di New Amsterdam (oggi New York). Nel 1823 A visit from Saint Nicholas , poesia dello scrittore Clement Clarke Moore, ebbe un ruolo decisivo nella trasformazione del santo di origine anatolica nell’odierno Babbo Natale. Egli è infatti descritto come un elfo paffuto che, su una slitta trainata da otto renne, durante la notte di Natale entra nelle case attraverso i camini e riempie le calze dei bambini con doni. Le illustrazioni del 1862 di Thomas Nast sulla rivista statunitense Harper’s Weekly contribuirono a diffondere l’immagine di Santa Claus con giacca e pantaloni rossi, barba bianca e stivali.
Tuttavia, a rendere famoso in tutto il mondo Babbo Natale sarà la Coca-Cola che, sfruttando il colore rosso del brand e della giubba dell’amato vecchietto, a partire dagli anni ’30 assocerà stabilmente questa figura ai suoi spot pubblicitari natalizi.

 

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Categorie: Cultura

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