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5 Febbraio 2021

Lavorare con i fumetti grazie alla Scuola Internazionale di Comics

In questi giorni la sede di Torino fa partire diversi corsi brevi per chi è interessato al settore dello storytelling, con lezioni in presenza e online

Gabriele Costa

Disegno Jimi Hendrix vicino a locandina Scuola Internazionale di Comics

In questi giorni iniziano corsi brevi alla Scuola Internazionale di Comics

Raccontare storie può cambiare la vita, propria e degli altri. Lo sanno bene alla Scuola Internazionale di Comics, fondata a Roma nel 1979 e diventata ben presto una delle realtà più importanti del settore in Italia.
Nel 2007 è stata aperta la sede torinese: «Ci occupiamo di corsi di formazione in campo artistico – ci racconta il direttore Mario Checchia – spaziando dal fumetto all’animazione, dal linguaggio del web e dei videogame all’inchiostrazione digitale, dalla sceneggiatura alla fotografia e al graphic design. Il nostro punto di forza è l’utilizzo di docenti esclusivamente professionisti che lavorano nel settore».

Tra questi troviamo Sergio Giardo, Roberto Gagnor, Andrea Ferraris, Bruno Sarda e Andrea Riccadonna, che seguono passo per passo gli studenti. Alunni che una volta usciti dalla Scuola sono arrivati a lavorare ad esempio per Topolino, Bao e Mondadori.
Si tratta di un segnale forte che il mondo dei fumetti continua a resistere, soprattutto in questo periodo di emergenza: «Durante il primo lockdown abbiamo trasformato i corsi in digitale – prosegue Checchia – e attualmente abbiamo una didattica ibrida con il 50% delle lezioni in presenza».

Ma quindi come iscriversi? Nonostante i corsi principali siano iniziati a ottobre, la Scuola offre diversi percorsi brevi che stanno partendo proprio in questi giorni: «È ancora possibile presentare domanda, mentre abbiamo in cantiere numerose altre proposte online» conclude Checchia.
Una di queste è il corso breve di Cinema, immagine cinematografica e sceneggiatura tenuto da Federica Zancato (Piemonte Movie) e Roberto Gagnor (sceneggiatore per Disney e la tv), che approfondiranno rispettivamente la tecnica e l’estetica del cinema e la sceneggiatura e la struttura principale delle storie attraverso l’analisi di film e serie televisive. L’intento è far avere una visione più consapevole ma è anche l’occasione, per chi sogna di lavorare in questo settore, di avere degli ottimi strumenti da cui cominciare; il tutto a cadenza settimanale per la durata di 12 lezioni da 36 ore.

Un altro corso in partenza è quello di Editing di fumetti con Daniel Spanò (editor) e Luca Baino (sceneggiatore), dove i partecipanti impareranno le tecniche per la buona riuscita di un progetto editoriale.
Se invece avete il blocco dello scrittore e non sapete da dove cominciare, il Laboratorio di scrittura creativa di Vito Ferro e Andrea Malabaila fa al caso vostro, attraverso una mappa di letture precise per accelerare il processo di apprendimento della tecnica e padroneggiare la scrittura per trasformare la propria storia in un libro. I corsi sono iniziati il 19 gennaio ma alcuni posti sono ancora disponibili.

Chi volesse poi partire da zero può seguire Disegno di base: le lezioni sono cominciate la scorsa settimana, ma è ancora possibile iscriversi e fare una prova gratuita, per poi proseguire con 16 incontri due volte a settimana.
Infine, sabato 13 febbraio si inaugura il ciclo di Workshop online del sabato, con laboratori pratici dalle 3 alle 8 ore tenuti da professionisti del settore.

La Scuola di Comics non è però solo corsi, perché avvicina da subito i propri studenti al mondo del lavoro: «Cerchiamo di spingere molto le collaborazioni con l’esterno – conclude il direttore della sede torinese – quindi i ragazzi cominciano subito a lavorare a progetti che poi verranno pubblicati».
È il caso ad esempio di Matite sbriciolate, l’adattamento realizzato dagli studenti del terzo anno di Illustrazione dell’omonimo libro di Antonella Bartolo Colaleo. L’intento della scrittrice, che ha raccolto i pensieri e i disegni realizzati dal suocero Antonio mentre era internato in un lager nazista, è quello di trasmettere la testimonianza dell’orrore della Shoah ai più giovani attraverso la potenza dell’immagine. Un’iniziativa quantomai attuale, essendo passato da poco il Giorno della Memoria, che ha ricevuto l’apprezzamento della senatrice Liliana Segre.

 

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