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22 Febbraio 2021
Manga Vibe, il fumetto giapponese made in Italy
Domani esce il primo numero della rivista edita da Shockdom e realizzata esclusivamente da giovani autori italiani
Gabriele Costa
“I manga sono caratterizzati da una satira pungente e nel peggiore dei casi vengono definiti stravaganti… Sono sempre tesi verso il futuro e quindi contengono avventure rivolte ai giovani”. Queste le parole di Osamu Tezuka, creatore di Astro Boy e uno degli autori di questo genere più influenti del secolo scorso.
I fumetti giapponesi hanno uno stile unico e originale sia nella narrazione che nei disegni, molto diverso da quello occidentale. Ma è davvero così lontano, o si tratta di una distanza esclusivamente geografica? La domanda è lecita, perché dagli anni ’80 a oggi in Europa, grazie all’ampia diffusione dei Tankōbon (il formato di volumetti di circa 200 pagine con cui vengono pubblicate le serie manga di maggior successo) e anime (cartoni animati), lo stile nipponico ormai è parte integrante della nostra cultura.
Se la concezione del manga ormai ci appartiene, perché non riproporlo a modo nostro? Ecco allora che da domani sarà possibile acquistare Manga Vibe, la prima rivista che a cadenza bimestrale, al prezzo di 5 euro, proporrà esclusivamente fumetti in stile giapponese made in Italy.
Si tratta di una scommessa della casa editrice Shockdom: “Da sempre ci piacciono le sfide – dichiara il direttore Lucio Staiano nel comunicato stampa di lancio del periodico – e quando […] mi parlarono di questa idea, pur cosciente dei rischi, ho deciso di crederci. Forse è arrivato il momento giusto per il nostro paese di avere una rivista antologica tutta dedicata al manga italiano”.
Il progetto nasce in collaborazione con l’Accademia Europea di Manga – la prima accademia d’arte del continente dedicata specificamente allo studio della tecnica fumettistica, grafica e d’animazione giapponese – il cui coinvolgimento rende evidente l’intenzione di Shockdom di offrire ai propri lettori un prodotto non soltanto di qualità, ma in grado anche di rispettare tutti i canoni di questo tipo di pubblicazione.
L’intento è dichiaratamente quello di ispirarsi alla celebre rivista Shōnen Jump, che settimanalmente vende in patria ben 3 milioni di copie e ospita sulle sue pagine diversi titoli.
Come la rivista giapponese, Manga Vibe pubblicherà soprattutto fumetti Shōnen, cioè manga indirizzati a un target maschile dall’età scolare ai 18 anni, ma che hanno un notevole successo presso ogni tipo di pubblico. I lettori inoltre avranno la possibilità di votare dal sito le serie più apprezzate, in modo da decidere se farle proseguire o meno in futuro.
Gli autori dei fumetti pubblicati – tutti giovani con alle spalle diverse pubblicazioni nel settore – si metteranno quindi alla prova in uno stile del tutto nuovo e che apre nuovi orizzonti alla creatività.
Nel primo numero di Manga Vibe saranno presenti sei serie, orientate al fantasy e all’avventura.
In After Time, di Luca Molinaro e Ninfadora, una notte un ragazzo si sveglia in un bosco e, fra sogno e realtà, viene aggredito da alcune strane entità fino a quando un uomo misterioso viene in suo soccorso. AlexViva invece con Arkadian Oikos racconta la storia di Lea, da sempre a disagio con la gente e convinta di essere diversa dagli altri: forse non è solo una sensazione.
In Sahaam di Elena Toma Sokar è un giovane Sahaamiano che sta per affrontare l’Arukash, la prova che nella sua cultura determina il passaggio dalla fanciullezza alla vita adulta, mentre Sharkboy di Kitsune ha come protagonista Shi-ho, un ragazzo-squalo appartenente a un mondo abitato da esseri a metà tra umani e animali; dopo una battaglia sanguinosa un vecchio saggio lo spedisce sulla Terra nel tentativo di salvargli la vita.
Con Shingan Ivana Murianni e Rossella Gentile raccontano la storia di Nick e Iris, un ragazzo pacato e una “bomba a orologeria”: le loro vite si incrociano quando l’Insania, un terribile male che affligge il mondo, giunge in città. Infine, Zara X2 di Talita attinge in parte dalla realtà seguendo le vicende del giovane giornalista Luca Parisi che rientra in Italia, un paese isolato dal resto del mondo per una pandemia che ha infettato la maggior parte della popolazione.