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8 Aprile 2021

L’ultimo concerto? I live club chiedono aiuto

Oltre 100 locali in tutta Italia hanno aderito all’iniziativa che denuncia la crisi di un settore in attesa di essere riconosciuto come fonte di cultura

Gabriele Costa

Locandina iniziativa L'ultimo concerto?

Con L’ultimo concerto? i live club denunciano la crisi e chiedono aiuti

A volte, il silenzio può essere assordante.
A fine gennaio è scattata l’operazione L’ultimo concerto?: sulle pagine social dei live club, che prima della serrata totale ospitavano abitualmente musica dal vivo, sono stati pubblicati in contemporanea dei punti interrogativi, come anche immagini di palchi e porte di ingresso dei locali, per tanto tempo il punto d’accesso a un concerto.
Il tutto per raccontare come la musica in Italia sia a rischio, come evento sociale ma soprattutto come iniziativa imprenditoriale che, pur con tutte le difficoltà del caso, permetteva ad artisti italiani e stranieri di esibirsi nel nostro Paese.

All’iniziativa, promossa da KeepOn Live (associazione che raduna buona parte dei live club italiani), Arci e Assomusica con la collaborazione di Live Dma, hanno aderito 130 locali, nella speranza di mettere luce su un settore, quello dello spettacolo, che è in piena crisi.
I dati Siae di novembre 2020 raccontano di una diminuzione di introiti di 1,8 miliardi nel primo semestre dello scorso anno rispetto a novembre 2019 per quanto riguarda teatri, cinema, club e musei, mentre per il Sole 24 Ore la differenza è del 72,9 % in meno.

Secondo i dati dell’osservatorio annuale Siae 2019, i concerti e le manifestazioni musicali dal vivo sono il primo settore in assoluto nell’intrattenimento come volume di affari, con quasi 1 miliardo di entrate.
“Questa ricchezza di competenze e funzioni rende i live club degli ambienti fortemente dinamici, all’interno dei quali lavorano migliaia di persone nell’ambito delle professioni dello spettacolo – si può leggere nel manifesto dell’iniziativa – eppure, fino ad oggi, non è mai stato riconosciuto il valore e il ruolo di questi spazi, al pari di quello che avviene, invece, per i cinema e i teatri”.
Oltre al riconoscimento ministeriale della categoria dei live club come luoghi della cultura, si richiedono agevolazioni economiche e contributi a fondo perduto parametrati al calo di fatturato registrato nel 2020 – pari al 90% – che consentano la copertura dei costi fissi e quindi la sopravvivenza.

Il 27 febbraio, ad un anno dalle prime chiusure dovute all’emergenza Covid, i locali aderenti a L’ultimo concerto? hanno trasmesso in streaming diversi eventi live, grazie alla partecipazione di decine di artisti. Le visualizzazioni sono state oltre 100.000 in pochi minuti, ma la verità è amara: il silenzio è assordante, il lavoro di moltissimi operatori culmina su una platea vuota.

“Dove le parole non arrivano… la musica parla“, diceva Beethoven. La parola deve dunque ritornare al palco di un live.

 

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Categorie: Musica

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