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13 Aprile 2021

Una casa per tutti, anche a Hollywood

Il progetto abitativo Hope of the Valley è un chiaro esempio delle seconde opportunità che la vita può riservare anche a chi non ha più un soldo in tasca

Giovanni B. Corvino

Una tiny house in costruzione - casa

Una tiny house in costruzione (ph. Daniel Arauz)

In poco più di tre mesi nei pressi di Hollywood Nord è stato costruito un intero villaggio con 40 miniappartamenti per senzatetto. I lavori sono stati così rapidi proprio per permettere a chi nella zona viveva per strada di poter avere quanto prima un luogo sicuro grazie a cui ridurre il rischio di contrarre il Covid-19, o morire di freddo durante la notte.

UN TETTO MA NON SOLO
Queste tiny house (case minuscole) sono costruite dalla Lehrer Architects e inaugurate a febbraio 2021; possono ospitare circa 80 persone per tutto il periodo dell’anno e sono dotate ognuna di due letti, riscaldamento, aria condizionata, finestre e qualche mobile.
Sono anche presenti degli spazi in comune come bagni, docce e una mensa. Inoltre si è pensato anche alle condizioni psicologiche di chi fino a poco fa viveva per strada, con servizi di salute mentale, di aiuto nella ricerca attiva di un lavoro e formazione professionale per chi ne necessita, al fine d’ampliare le proprie competenze e incrementare così l’autostima personale.
Il successo del progetto è divenuto presto internazionale, tanto da prender piede in tutto il Paese con il nome di Hope of the Valley – Rescue Mission. A oggi, sono state aiutate centinaia di persone che prima vivevano ai margini della società.

UNA NUOVA VITA
Oswaldo e Linda sono due ex-senza dimora che ora risiedono in una tiny house.
Sebbene la loro fosse una famiglia monoreddito, vivevano in serenità coi loro cinque figli in una casa in affitto. Purtroppo però a un certo punto Oswaldo perde il lavoro e da quel giorno nulla è più come prima. Lo sfratto non tarda ad arrivare, tanto che: «Ci hanno buttati per strada. Ci siamo lasciati alle spalle parecchie cose personali. L’abbiamo presa molto male», hanno raccontato i coniugi.
Vivono in vari scadenti motel per due settimane, fino a quando un senzatetto suggerisce di rivolgersi alla L.A. Family Housing, un’organizzazione che aiuta gli homeless e partecipa alla costruzione numerose di case rifugio.
Senza esitare un momento, chiedono subito soccorso: «Ci hanno dato un tetto, un letto su cui dormire, cibo e pannolini per il nostro bambino di due anni», dice con grande gioia Linda.
Tutta la famiglia fa anche parte di un percorso terapeutico gratuitamente offerto ai residenti, poiché il trauma legato all’aver perso la propria casa e aver vissuto in strada per giorni, ha inciso soprattutto sulla stabilità mentale dei cinque figli di Oswaldo e Linda: «Essere senzatetto ha reso i bambini davvero depressi e stressati, specialmente mio figlio di dieci anni». Grazie al supporto dello staff, ma anche dei nuovi vicini, la famiglia è in forte ripresa.
È bene precisare che questa è una condizione di vita momentanea, perché l’obiettivo è dare: «[…] tempo per risparmiare i tuoi soldi, per trovare il tuo posto, per essere di nuovo stabile», come ricorda Oswaldo.

SOSTENERE IL PROGETTO
Centinaia di senzatetto vivrebbero ora in condizioni estremamente precarie se non fosse stato per il sostegno di fondazioni, associazioni e privati benefattori.
Nonostante il grande traguardo, i senza dimora negli Stati Uniti sembrano essere in aumento in questo periodo d’incertezza economica. Ciò a causa degli effetti esercitati dalla pandemia, come la chiusura di molte attività lavorative e il rallentamento del mercato internazionale.
Per questo motivo è in corso una raccolta fondi per costruire nuove tiny house. Sorge dunque spontaneo domandarsi il costo di queste piccole case che possono essere montate in soli 30 minuti. Ebbene, con 3.000 dollari (circa 2.500 euro), si possono salvare due persone dalla strada.
Ovviamente è possibile contribuire con donazioni di qualsiasi importo, semplicemente compilando il form online.

 

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