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4 Maggio 2021

Castelli infestati e leggende di Torino e dintorni

Da Villa Capriglio alla Rocca di Arignano, vi proponiamo un piccolo tour attraverso quattro luoghi che nascondono tra le loro mura misteri destinati a non essere risolti

Gabriele Costa

Facciata del Castello di Malgrà

Il Castello di Malgrà

Chi guarda a ogni nuvolo non fa mai viaggio, dice un vecchio proverbio contadino. È arrivata da qualche tempo la zona gialla e con essa il momento di affrontare le nostre paure: quale occasione migliore allora per visitare le “case infestate” a pochi chilometri da casa?
Abbiamo raccolto per voi alcune di queste bizzarre e alternative mete, in un itinerario pieno di leggende inquietanti e misteri irrisolti tra castelli, fortezze e ville di Torino e dintorni.

VILLA CAPRIGLIO, TORINO
Dimora storica sulla strada del Traforo del Pino, alle porte di Torino, fu costruita all’inizio del ‘700 e da allora appartenne a diversi nobili; più volte fu tentata una sua ristrutturazione, ma dopo i lavori la casa attraversava nuovi e lunghi periodi di oblio.
Oggi si dice che sia infestata dai fantasmi e sede di messe nere; pare che nelle notti di luna piena, allo scoccare della mezzanotte, questa villa sparisca nel nulla in una fitta cappa di nebbia grigia, per poi riapparire dopo pochi minuti…
Inoltre c’è chi giura di sentire risate isteriche dietro le sue finestre, che hanno dato vita (se il termine può essere appropriato) a diverse indagini paranormali da parte degli appassionati di occultismo. Contenti loro.

CASTELLO DELLA ROTTA, MONCALIERI
A una decina di chilometri da Moncalieri sorge il Castello della Rotta, risalente al IV secolo, che non tutti sanno abbia la fama di essere il castello più infestato d’Italia.
Costruito in origine per difendere il ponte sul torrente Banna, è stato nel corso dei secoli proprietà di Romani, Longobardi e Templari. Per il legame con questi ultimi, nel corso dei secoli si sono sviluppate intorno al castello storie e leggende spesso sanguinarie: è stato infatti teatro di numerose battaglie e morti violente e all’interno delle mura sono stati ritrovati diversi scheletri di uomini.
Tra questi è noto il cavaliere del XV secolo sepolto in sella al suo cavallo con una croce sul collo. Da tempo prima del ritrovamento tra gli abitanti della zona circolava la voce che il suo fantasma circolasse per il castello. Il motivo? Pare che una giovane dama francese fosse promessa sposa al signore del maniero, ma si innamorò del valoroso cavaliere. Una volta scoperta la loro relazione, il nobile decise di buttarla dalla torre e il guerriero, dilaniato dal dolore, fece un voto a Dio e decise di combattere in Terra Santa con la richiesta di farsi seppellire accanto alla sua amata.
Si dice però che il castello sia infestato anche da altri spiriti, che si riuniscono ogni anno in una processione tra il 12 e il 15 giugno. Chissà se il divieto di assembramento vale anche per gli spettri? A essere onesti, non vogliamo conoscere la risposta.

CASTELLO DI MALGRÀ, RIVAROLO
Costruito dal Conte Martino d’Agliè nel 1333, secondo alcuni storici il nome Malgrà o Malgrato deriva dal fatto che fu edificato contro la volontà (malgrado) del marchese di Monferrato e dei Valperga.
Come tutto il Canavese, anche Rivarolo fu meta di truppe che puntavano alla conquista del castello, anche ad opera di soldati di ventura tra cui gli inglesi capitanati dal feroce capitano Robino (o Robin) del Pino, che si insediarono con la forza seminando morte e distruzione.
La leggenda narra che Robin si fosse invaghito di una bella fanciulla del luogo, già promessa sposa, che rapì e sposò con la forza dopo aver ucciso il suo fidanzato. Quando dopo qualche tempo l’inglese si stancò della prima moglie e ne volle una nuova, incaricò uno dei suoi uomini di tagliarle la gola. Da allora il malvagio Robino fu perseguitato dal fantasma della ragazza, che gli appariva tutte le notti con la gola squarciata, tormentò che lo portò al suicidio. Da allora si dice che lo spettro della donna continui a vagare per le sale del triste luogo.

ROCCA DI ARIGNANO
Dopo secoli di leggende su fantasmi e sul celebre alchimista Cagliostro – che qui avrebbe soggiornato per anni con l’intento di creare la Pietra Filosofale – la Rocca di Rignano è da qualche anno aperto al pubblico, che può così ammirare le antiche sale e gustare prodotti locali.
Le storie più paurose non sono riuscite infatti ad allontanare i turisti dal palato fino, neanche lo spettro della donna vestita di bianco strangolata dal marito geloso che conoscerebbe l’ubicazione di un ricco tesoro nascosto tra le mura della rocca.
E se il tesoro stesso fosse l’esperienza del viaggio in sé? Un mistero che, questa volta possiamo dirlo con certezza, potrete risolvere solo voi.

 

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Categorie: Vacanze-weekend

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