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19 Maggio 2021

Lo struzzo e la testa sotto la sabbia: una delle tante “bufale bestiali”

Nel suo nuovo libro il biologo Graziano Ciocca spiega come molti luoghi comuni sugli animali siano nati da interpretazioni non corrette del loro comportamento

Valeria Guardo

Struzzo nella savana - Bufale bestiali

Lo struzzo non mette la testa sotto la sabbia

È vero che gli struzzi mettono la testa sottoterra quando si sentono in pericolo? E che i lupi ululano alla luna? Se ho il sangue “dolce”, sarò più appetibile per le zanzare? Per queste e per tantissime altre domande simili, la risposta è una soltanto: no.
Al mondo esistono tantissime false credenze legate agli animali, perlopiù diffuse a partire dall’antichità, quando il metodo scientifico non era ancora diffuso, e oggi amplificate dai media. Nel suo libro Bufale bestiali edito da DeAgostini, il biologo Graziano Ciocca ci racconta quali e quante leggende circolino sul mondo animale e perché. Lo fa con uno stile molto fresco e quell’ironia vagamente nerd che è abbastanza comune tra chi studia le scienze biologiche. Il testo è inoltre accompagnato dalle divertenti vignette dell’illustratore Lorenzo De Felici.

Iniziamo a parlare del libro dicendo che le bufale sugli animali non nascono proprio dal nulla. Nessuno (finora) ha inventato storie fantasiose sui membri delle altre specie senza un’apparente ragione alla base. Nel caso dello struzzo, l’errore che ci ha portato a pensare che, poco intelligentemente, al sentirsi minacciato nasconda la testa a livello del suolo deriva da un grande studioso dell’epoca classica: Plinio il Vecchio.
L’autore di Naturalis Historia, infatti, scrisse il suo trattato sulla natura nel 77 d.C. applicando il metodo deduttivo anziché quello induttivo, tipico delle osservazioni scientifiche. In pratica, come spiega Ciocca, Plinio il Vecchio deve aver probabilmente osservato un esemplare che, mentre veniva puntato da un predatore (generalmente un grande felino come il ghepardo) stava mangiando, o prendendosi cura del nido, oppure cercava di mimetizzarsi.

Lo struzzo (Struthio camelus L.) è infatti un animale principalmente erbivoro che mangia semi, parti di piante, radici e qualche invertebrato. Non sarà difficile, quindi, sorprenderlo con la testa in giù mentre si alimenta. Lo fanno anche molti altri erbivori ma in questo uccello risulta tanto più evidente perché il suo corpo si innalza di ben 2-2,5 metri dal suolo.
Il maschio, inoltre, si occupa della cova e della cura della futura prole: controlla molto spesso il nido, che altro non è se non una serie di solchi nel terreno per custodire le grandi uova di 15 cm di diametro per 1 kg di peso, fino a un massimo di 30 per covata. Per farlo, spesso rimane fermo nello stesso punto girando le uova con il becco e la testa nascosta da erbe e arbusti.

Infine, percependo la minaccia di essere predato lo struzzo può scegliere di adottare due strategie tra loro alternative: la prima è ovviamente la fuga, mentre la seconda consiste nel cercare di mimetizzarsi tra la vegetazione della savana. Se erbe e arbusti sono abbastanza alti da consentirglielo preferirà quest’ultima tecnica, che gli permette di risparmiare energie, la priorità di ogni essere vivente in natura. Ecco spiegata, quindi, la falsa credenza dell’animale poco intelligente che tenta goffamente di nascondersi, pur essendo visibilissimo.
Al di là di quello che ci tramanda Plinio il Vecchio, lo struzzo è un abilissimo corridore in grado di raggiungere tranquillamente i 70 km/h in corsa e può vedere il predatore avvicinarsi senza particolari problemi, avendo occhi grandi come palle da biliardo.

Graziano Ciocca, presidente dell’associazione di divulgazione scientifica G.Eco, ci svela questa e altre interessanti curiosità sul regno animale con un format pensato per i ragazzi, ma che strizza l’occhio anche a un pubblico adulto. Difficile non restare affascinati dalla quantità di cose che si possono imparare leggendo questo libro, fra scienza, leggerezza e humor.

 

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Categorie: Ambiente

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