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26 Luglio 2021

L’estetica inclusiva della body positivity

La modella curvy Nausicaa De Rosa ci racconta come stia cambiando il mondo della moda e come ciò l’abbia aiutata a superare le sue insicurezze

Giovanni B. Corvino

Ragazza con vestito seduta su panchina - Nausicaa De Rosa - body positivity

Nausicaa De Rosa (ph. Ermes Tazzari)

Un vero e proprio movimento sociale avente l’obiettivo di esaltare il corpo femminile in tutte le sue sfaccettature, poiché troppo spesso i canoni del mondo della moda hanno imposto una visione malsana della corporalità: è la body positivity.
Nato ormai più di dieci anni fa, questo nuovo atteggiamento si è diffuso grazie ai social media e al supporto di personaggi del mondo dello spettacolo e influencer, sostenitori di un modello di estetica più inclusivo. Chiara Ferragni, Emma Marrone, Britney Spears, Lady Gaga e tanti altri hanno reso l’hashtag #BodyPositivity una bandiera di orgoglio da sventolare a tutta forza.
Per saperne di più abbiamo intervistato la modella curvy emergente Nausicaa De Rosa, chiedendole come stia cambiando il mondo della moda dopo il successo social del movimento e come tutto ciò l’abbia aiutata ad affrontare alcuni problemi del passato.

Raccontaci un po’ di te.
«Ho 28 anni, abito a Settimo Torinese, sono un’educatrice di asilo nido e come secondo lavoro faccio la modella curvy. Ho iniziato quest’anno, a maggio 2021, partecipando all’iniziativa di un negozio di abbigliamento di Torino che voleva lanciare la linea curvy. Da lì in pochissimo tempo ho iniziato a fare concorsi, sfilate, foto e collaborare con brand. Non mi aspettavo tutto questo successo, soprattutto perché avevo già tentato la strada della moda quando ancora ero minorenne, ma più volte mi avevano chiuso la porta in faccia per via della mia taglia. Se non fosse stato per l’eco mediatica che il movimento curvy ha ricevuto in Italia, probabilmente non avrei firmato ancora nessun contratto».

Perché ti sei dedicata a questo settore nonostante tu abbia già un lavoro?
«Ho deciso di diventare una modella curvy perché io, in realtà, lo sono sempre stata! Sono la classica ragazza mediterranea mora e formosa e con questo lavoro rappresento le donne comuni in tutte le loro forme, a prescindere dalla taglia, l’eleganza e la femminilità della donna italiana. In più, mi diverto davvero tantissimo».

Quali effetti positivi ha avuto su di te questo nuovo percorso lavorativo?
«A scuola venivo sempre presa in giro, non solo dai compagni, ma anche da un professore che si divertiva a fare battute poco felici sul mio aspetto fisico. Adesso mi sento finalmente apprezzata per quello che sono. Non ho più timore di mostrare il mio corpo e le mie foto mandano un chiaro messaggio: “donne, sentitevi libere di mostrarvi”».

Secondo te quali passi deve ancora compiere il mondo della moda in tema di inclusività?
«Sicuramente è necessario un lavoro maggiore nel proporre nuove taglie, soprattutto nelle sfilate dell’alta moda. È vero che in Italia il movimento curvy sta avendo successo, ma è ancora ben lontano dal concetto anglosassone d’inclusività estetica».

 

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Categorie: Intercultura

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