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29 Luglio 2021

Oggi è l’Overshoot Day 2021

Simbolicamente in questa data si considerano esaurite le risorse del pianeta che dovevano bastarci per tutto l’anno: da oggi viviamo a credito

Valeria Guardo

Pianeta Terra che affonda nell'acqua - Overshoot Day

Oggi la Terra esaurisce simbolicamente le risorse annue

Quest’anno l’Earth Overshoot Day – ovvero la giornata del sovrasfruttamento della Terra – cade oggi, 29 luglio. Si tratta del giorno, riconosciuto a livello mondiale, in cui il nostro conto con il pianeta va in rosso in termini di sostenibilità.

Immaginate le risorse mondiali come dei grossi pacchi: ogni anno la disponibilità di acqua è di X, quella di cibo Y, quella di suolo Z, e via discorrendo. L’anno può invece essere pensato come un magazzino, in cui stoccare un numero prestabilito di questi pacchi.
Se la squadra di “magazzinieri” (gli umani) è così veloce da aver già sistemato tutti i blocchi dentro allo stock del 2021, non passerà molto tempo che, vedendo quanto spazio vi sia ancora a disposizione, comincerà a erodere e trasferire le risorse messe da parte per il magazzino a fianco, quello del 2022. Il processo si ripeterà di anno in anno perché a ogni stock mancheranno delle risorse (quelle che l’anno precedente gli sono state sottratte) e la data in cui il nostro conto vedrà accendersi una spia rossa arriverà sempre prima.

Negli ultimi 42 anni, la linea di confine per lo sfruttamento delle risorse mondiali ha subito un evidente arretramento: si è calcolato che nel 1979, l’Earth Overshoot Day cadesse il 29 ottobre. Dieci anni più tardi veniva anticipato all’11 ottobre, nel 1999 al 29 settembre, nel 2009 al 18 agosto e nel 2019 al 29 luglio.
Dallo scoppio della pandemia da Coronavirus e “grazie” ai periodi di quarantena e confinamento delle persone in tutto il mondo, si è registrato un importante miglioramento con lo slittamento di questa data simbolica nel 2020 al 22 agosto, ma già quest’anno siamo tornati indietro.

Il calcolo dell’Overshoot Day può inoltre essere fatto per singolo paese, in modo da avere una classifica per misurare in qualche modo lo stile di vita e i trend di consumi delle diverse popolazioni.
È interessante vedere, ad esempio, che l’Indonesia è l’ultimo degli stati del mondo a soffrire il sovrasfruttamento delle proprie risorse, che nel 2019 si sono esaurite, idealmente, il 18 dicembre. Nulla di nuovo, se si pensa che questo e altri paesi che fanno rientrare la deadline in dicembre (come Ecuador, Iraq, Nicaragua e Cuba) sono mediamente poveri.

La stragrande maggioranza delle nazioni, invece, comincia a vivere a credito molto prima, tra la fine di febbraio e la fine di maggio. È il caso di Italia, Regno Unito e Francia, le cui date limite registrate nel 2019 sono cadute rispettivamente il 15, il 17 e il 14 maggio.
La Cina, paradossalmente, ha messo la croce sul calendario di due anni fa a metà giugno mentre, come ci si poteva immaginare, Stati Uniti e Canada rispettivamente il 15 e il 18 marzo. Tuttavia, questi paesi non hanno ancora stabilito il record: a farlo sono stati il Qatar e il Lussemburgo, in deficit già da febbraio a causa delle massicce importazioni di generi alimentari che hanno coinvolto i due stati in un circolo vizioso di inquinamento.

 

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Categorie: Ambiente

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