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3 Agosto 2021

I coni posacenere, per una spiaggia senza cicche di sigaretta

In mare un rifiuto su tre è un mozzicone, eppure esistono soluzioni per rispettare l’ambiente anche se si fuma

Valeria Guardo

scatola con coni posacenere

Coni posacenere inutilizzati in spiaggia

Quattro miliardi e mezzo. È il numero di cicche di sigaretta disperse ogni anno nell’ambiente, pari a un terzo dei rifiuti depositati lungo le coste. Ognuno di queste può inquinare fino a 40 litri di acque sotterranee, quelle che vengono canalizzate per essere successivamente destinate al nostro consumo.
Non solo: tantissimi sono i mozziconi rinvenibili a pelo d’acqua in mari, fiumi e laghi, mangiate dai pesci che li scambiano per pezzetti di cibo, ingerendo con essi le tossine e le microplastiche che contengono. Il risultato – riferendosi sempre un po’ egoisticamente all’uomo – è che questi inquinanti tornano, insieme al pesce, nelle nostre tavole.

Nella norma italiana sono previsti diversi articoli, alcuni dei quali inseriti all’interno della cosiddetta Legge Quadro dell’Ambiente (il D.Lgs. 152/06), per quanto riguarda l’installazione di contenitori per la raccolta dei rifiuti prodotti dal fumo, nonché sanzioni per chi viola le regole secondo l’art. 40 della L. n. 221/2015.
A ormai cinque anni dalla sua introduzione, però, non sono disponibili dati reali sull’abbandono di mozziconi né sull’efficacia delle misure amministrative.

Eliminando il problema alla radice, per preservare le proprie spiagge e scongiurare altri effetti prodotti dal tabagismo quale il fumo passivo, alcuni comuni italiani hanno introdotto a partire dal 2018 i lidi “smoke free”. Questo perché pur non esistendo, a livello nazionale, una norma che vieti anche il fumo all’aperto, le amministrazioni locali possono introdurre o modificare (in senso più restrittivo) alcune norme italiane.
Non si tratta di spiagge “discriminatorie” ma, al contrario, attente alle esigenze di tutti i bagnanti: infatti prevedono l’allestimento di aree fumatori lontane dal bagnasciuga per evitare la dispersione di cicche di sigaretta, sia ad opera del vento che per pigrizia e noncuranza umana.

Esempi virtuosi di questo tipo sono ancora pochi, perché attrezzare un lido per diverse categorie di vacanzieri ha un certo costo. Ecco che allora, nell’ormai lontano 2013, alcune spiagge si sono dotate di posacenere a forma di cono, che i fumatori possono portare al proprio ombrellone e usare agilmente piantandoli nella sabbia.
Tuttavia, la campagna di sensibilizzazione che ne è seguita è stata breve e inadeguata, e a testimoniarlo è il fatto che ad esempio la onlus Marevivo, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare, si sia inventato un’alternativa al cono, forse troppo ingombrante per i tabagisti italiani: la tasca posacenere da portare in spiaggia.

Per fare un paragone con l’estero, in Spagna le cose vanno diversamente: non solo sono disponibili coni anche nelle spiagge libere, ma il loro uso è molto più intuitivo e abituale da parte dei bagnanti i quali, spesso, se li portano addirittura da casa o studiano soluzioni personalizzate in materiale da riciclo. Inoltre in Galizia dal 2017 alcune spiagge della comunità autonoma sono totalmente “smoke free”.

Mentre il recepimento di alcune pratiche base del rispetto dell’ambiente marino è molto lento, ognuno di noi – come sempre – può fare la propria parte in maniera intelligente: per chi fuma, comprare uno di questi coni o tasche posacenere non solo è facile grazie al web, ma può essere un gesto di stile. Ve ne sono di forme e colori diversi e a prezzi bassissimi, perfetti per un omaggio utile o un gadget da distribuire alle feste e ai ritrovi all’aperto con gli amici. Gli amanti del fai-da-te, invece, ameranno alcune forme di riciclo creativo.

 

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Categorie: Ambiente

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