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9 Agosto 2021

A passeggio nei labirinti d’Italia

Da nord a sud, ecco alcuni dedali che si diramano sulla nostra penisola, tra storie, forme e architetture diverse

Adriana Scatolone

Collage 4 labirinti di siepi

In Italia ci sono molti labirinti

Il labirinto è un simbolo architettonico che ci accompagna dagli albori della nostra storia.
Si dice che il più antico sia stato quello della città egizia di Meride, risalente alla fine del XVIII secolo a.C., parte integrante del tempio funerario di Amenemhet III. Ma sicuramente a tutti è noto il mito del labirinto costruito per volere di Minosse per imprigionare il Minotauro. Le strade, progettate dall’architetto Dedalo che diede poi il nome a questo tipo di strutture, erano talmente intricate che solo Teseo riuscì a trovare l’uscita, servendosi del filo donatogli da Arianna.
Nati dunque come prigioni o a scopo difensivo, i labirinti hanno poi avuto una nuova rinascita quando sono diventati elementi irrinunciabili per abbellire le ville delle famiglie aristocratiche: dame e cavalieri si divertivano a perdersi tra le siepi e a ritrovare la via.
Di seguito ve ne consigliamo alcuni in Italia, che potrebbero diventare una meta originale per le vostre vacanze.

I PIU’ GRANDI
Il più grande labirinto non solo d’Italia ma d’Europa si trova a Fontenallato, in provincia di Parma, voluto dal grafico, editore e designer Franco Maria Ricci e inaugurato nel 2015. Il parco si estende per sette ettari e ospita anche spazi che accolgono una collezione d’arte e la sede della casa editrice Ricci. Il dedalo è composto interamente da piante di bambù, per un totale di 200.000 alte fino a 15 metri, in un percorso lungo ben 3 km.
Il secondo labirinto più grande del nostro paese è invece vicino a noi, in Piemonte, presso il Castello di Masino, residenza dell’XI secolo voluta dai conti di Valperga: dopo esser stato ristrutturato secondo un disegno del Settecento ritrovato negli archivi, è oggi un bene tutelato dal Fai e si dirama per 1 km con 2.000 piante di carpino.

VENETO, REGNO DEI LABIRINTI
Il Veneto, famoso per le sue ville settecentesche, offre splendidi parchi che ospitano labirinti più o meno grandi. Villa Giusti per esempio, costruita a Verona nel XVI secolo, ha uno degli esempi più belli di giardino all’italiana, all’interno del quale sorge un labirinto di siepi ridisegnato nel 1786 da Luigi Trezza.
A Padova, presso il Castello di San Pelagio ci si può divertire in due labirinti: quello del Minotauro, di forma classica con alte siepi, una statua di Arianna che va sull’altalena e sulla torretta in centro una del terribile Minotauro e in quello del Forse che sì, forse che no (titolo di un romanzo di D’Annunzio, a cui è dedicato), arricchito da un percorso di giochi di specchi.
Degno di menzione è sicuramente anche il dedalo di Villa Pisani, situata lungo l’incantevole Rivera del Brenta, a 10 minuti da Padova. La residenza, che nelle sue 114 stanze nel tempo ha ospitato aristocratici da ogni dove, è oggi un museo che accoglie arredi del XVIII e XIX secolo. Il suo parco offre paesaggi incantevoli con fontane, vasche d’acqua, serre tropicali e agrumeti. Il labirinto di alte siepi di bosso porta a una torretta sormontata dalla statua di Minerva, su cui si diceva che si nascondesse una dama mascherata, che svelava la sua vera identità al cavaliere che fosse riuscito a trovare l’uscita. Purtroppo però quest’estate non è visitabile a causa delle misure di sicurezza.
Ma in questa regione si possono percorrere molti altri labirinti, come quello del Parco di Sigurtà con siepi di più di 2 m, quello dedicato a Borges a Venezia e molti altri.

LABIRINTI IN PIETRA
Non esistono solo labirinti verdi, formati da alte piante di vario genere, ma anche esemplari in pietra. A Ragusa, presso il Castello di Donnafugata, si estende un dedalo di muretti a secco. Questa non è l’unica peculiarità del luogo perché stupisce anche la forma, a trapezio invece che a classico quadrato. Inoltre qui è stato girato un film di Mattia Garrone, Il racconto dei racconti.
Nell’Altopiano di Asiago invece, chi ama la montagna può percorrere un labirinto naturale scavato dall’acqua, che ha creato degli stretti sentieri nella roccia.
Infine, un dedalo pensato come opera d’arte è stato progettato negli anni ’80 dallo scultore Robert Morris nel parco di Villa Celle a Pistoia: le sue pareti sono in cemento e sono caratterizzate da strisce bianche e nere che si deformano al restringersi del percorso.

 

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Categorie: Vacanze-weekend

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