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11 Agosto 2021

Point Nemo, cimitero spaziale in mezzo al Pacifico

Come punto più lontano da qualunque terra emersa è stato scelto come luogo dove far rientrare satelliti e navicelle, fonti però di ulteriore inquinamento

Valeria Guardo

Cartina con distanze da Point Nemo

Point Nemo è il luogo più lontano da ogni terra emersa

C’è un luogo, le cui coordinate geografiche sono 45º52.6S, 123º23.6W, che corrisponde al punto nave più remoto della Terra. Scoperto nei primi anni ‘90 da un ingegnere spaziale, viene chiamato Point Nemo ed è situato nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico: dista infatti circa 2.688 chilometri a nord dalla terra più vicina, Ducie Island (appartenente all’arcipelago delle isole Pitcairn) e la stessa distanza è quella a nord-est con Motu Nui (Isola di Pasqua) e a sud con l’isola Maher, in Antartide.

Sembrerebbe il luogo ideale per prendersi una bella pausa dagli esami, dal lavoro… o dalla gente e a qualcuno potrebbe suggerire un posto con natura incontaminata e uno scenario di vita selvaggia, ma la realtà è un’altra: Point Nemo – così battezzato in onore del capitano del romanzo di Jules Verne Ventimila leghe sotto i mari – è tecnicamente definito come polo oceanico di inaccessibilità.
Detto in parole povere, è uno dei punti più difficili da raggiungere per qualsiasi avventuriero umano poiché il più distante da qualsiasi terra emersa e per questa sua caratteristica si è guadagnato il ruolo di “discarica spaziale”.

Grazie alla sua posizione, infatti, è stato designato quale luogo di ammaraggio per satelliti e veicoli, tanto dalla Nasa quanto dalle maggiori agenzie d’Europa e Asia. I relitti, una volta esaurita la loro vita utile, vengono re-inviati sulla terra con un viaggio di rientro programmato, ovvero minuziosamente calcolato in modo da non mettere a rischio l’incolumità di nessuno, una scelta che si deve al crescente tasso di rifiuti spaziali presenti in orbita.

Tuttavia, il rientro di questi materiali costituisce un inquinamento aggiuntivo per il nostro pianeta, già fortemente provato dalle conseguenze delle attività umane. A questo proposito, la Volvo Ocean Race sta programmando studi di monitoraggio sulle acque che circondano Point Nemo per raccogliere il maggior numero di dati possibile sulla presenza delle microplastiche e, più in generale, sul livello di salute dell’oceano in quell’area. Per farlo si servirà di boe drifter, cioè galleggianti con sistema di posizionamento satellitare, situate in punti specifici.

Point Nemo è comunque raggiungibile e la nave più veloce impiega esattamente 15 giorni, 10 ore e 37 minuti da Motu Nui, considerato il porto migliore perché il più grande dei tre e quello con il clima più favorevole.
Una particolarità dei tre possibili punti base riguarda a loro volta il numero di abitanti che li popolano: zero. Appartengono a tre amministrazioni diverse (Cile, Regno Unito, Antartide), ma ciò che viene amministrato è esclusivamente il territorio, che in tutti e tre i casi ha un’altra importante caratteristica: quella di essere luogo di nidificazione di alcune specie di uccelli marittimi.
Parliamo del pinguino più diffuso in Antartide per l’isola di Maher, delle sterne grigie (ispiratrici del culto dell’Uomo Uccello che ha sostituito quello degli antichi moai) a Motu Nui e di diversi volatili, ratti polinesiani e lucertole sull’atollo di Ducie, tra questi forse il luogo più facile da raggiungere per chi davvero volesse passare una vacanza lontano da tutto.

 

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Categorie: Tecnologie

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