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19 Agosto 2021

Quattro film di Nanni Moretti per i suoi 68 anni

Oggi è il compleanno del regista e attore romano: ripercorriamo la sua carriera in quattro pellicole, da Ecce bombo a Caro diario

Aurora Saldi

Nanni Moretti

Nanni Moretti oggi compie 68 anni

Tra i registi più rappresentativi della seconda metà del Novecento in Italia, Nanni Moretti è riuscito a fotografare con spietata ironia le tensioni e le pulsioni della generazione che ha vissuto il declino della Prima Repubblica dagli anni Settanta agli anni Novanta, fino ad arrivare al frammentato panorama politico della contemporaneità.
Il 23 settembre uscirà nelle sale il suo nuovo film Tre piani, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore israeliano Eskhol Nevo: ma nel frattempo oggi, in occasione del suo 68° compleanno, ne ripercorriamo la carriera in quattro titoli e relative scene diventate cult.

ECCE BOMBO (1978)
E’ il secondo film di Nanni Moretti. Michele Apicella, studente universitario, trascorre le sue giornate senza fare nulla, insieme ai suoi amici Mirko, Vito e Goffredo, tra cinema, pizzeria e bar. Sullo sfondo si muovono i loro complessi rapporti familiari e sentimentali, tra cui quello del protagonista con la sua ragazza Silvia e con le donne in generale.
Acuta parodia della generazione post-sessantottina, tra gruppi di autocoscienza, pulsioni politiche irrisolte, occupazioni e radio libere, il film racchiude la doppia anima di Nanni Moretti regista, a metà tra cinema intimista e impegnato. Il protagonista Michele è l’alter ego del regista e come vedremo è al centro di altre sue pellicole.
La scena iconica di Ecce bombo è quella in cui Apicella chiede a una ragazza cosa faccia nella vita e lei risponde in modo vago “Vedo gente… Faccio cose…”.

BIANCA (1984)
Nel quarto film di Nanni Moretti seguiamo di nuovo le vicende di Michele Apicella, in questo caso un giovane professore di matematica che si trasferisce a Roma e ottiene un nuovo incarico di insegnamento in un bizzarro istituto sperimentale, il Marilyn Monroe. Alle prese con le sue molteplici nevrosi, inizia una relazione sentimentale con la nuova insegnante di francese della scuola, Bianca,  destinata però a finire di lì a poco per la profonda paura di essere felice del protagonista. A complicare la situazione, nel frattempo avvengono alcuni misteriosi omicidi, che portano ulteriore scompiglio nel mondo ossessivo e ordinato di Michele.
Nella filmografia del regista Bianca rappresenta bene il passaggio dai politicizzati anni Settanta ai più intimisti anni Ottanta, con la messa in scena di una serie di nevrosi che hanno un respiro sempre meno corale.
Nel film la scena iconica vede Apicella alle prese con alcuni dolci fra cui la torta Sacher, momento che si conclude con le parole “Continuiamo così, facciamoci del male…”.

PALOMBELLA ROSSA (1989)
Sesta pellicola di Moretti, è l’ultima in cui troviamo il personaggio di Apicella, qui un funzionario del Pci che ha perso la memoria in seguito a un incidente. Il nucleo del film è la partita di pallanuoto in cui il protagonista prova a far riaffiorare ricordi confusi e una realtà nella quale non riesce più a riconoscersi.
Grande ritorno al cinema politico, Palombella rossa ha in realtà per tema la crisi ideologica della sinistra italiana, in un anno così emblematico come il 1989, e la perdita d’identità del Pci.
La scena iconica del film è un dialogo surreale fra una giornalista e Michele con la famosa frase “Le parole sono importanti!”.

CARO DIARIO (1993)
Forse il vero capolavoro della produzione cinematografica di Nanni Moretti, Caro diario è davvero un film intimo e profondo, in cui il regista si mette a nudo con la consueta ironia ma anche con sincerità.
La pellicola è divisa in tre parti. Nella prima parte, In vespa, Moretti percorre in scooter le vie deserte e allucinate di Roma in agosto, con una serie di riflessioni sul cinema, sulle generazioni e soprattutto sull’urbanistica della città, analizzata a fondo dalla Garbatella a Spinaceto; il capitolo si chiude con la commovente sequenza in campo lungo del luogo dove venne ucciso Pier Paolo Pasolini, sulle spiagge di Ostia. Nella seconda parte, Le isole, il regista viaggia per le Eolie, cercando di trovare un posto adeguato per lavorare al suo nuovo film. L’impresa si rivela però più ardua del previsto, perché ogni isola è investita da un clima surreale e onirico che la rende invivibile, quindi il regista conclude amaramente: “Caro diario, sono felice solo in mare, nel tragitto tra un’isola che ho appena lasciato e un’altra che devo ancora raggiungere”.
Tuttavia la parte  più toccante del film è l’ultima, Medici, che racconta la vera esperienza di Nanni Moretti alle prese con il Linfoma di Hodgkin, preceduta però da una vera odissea diagnostica.
Per Caro diario la scena iconica è quella in cui il regista in vespa si mette a parlare con un automobilista a un semaforo dicendo: “Mi troverò sempre a mio agio e d’accordo con una minoranza delle persone”.

 

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Categorie: Cultura

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