Home » Cultura » Il bon ton dell’italiano digitale

26 Agosto 2021

Il bon ton dell’italiano digitale

Maiuscole, punteggiatura e anonimato: anche su WhatsApp, sui social e nelle e-mail esiste un galateo da rispettare

Vincenza Di Lecce

Chat su smartphone - italiano digitale

Anche l’italiano digitale ha le sue regole

Il cosiddetto italiano digitale, quello che usiamo tutti i giorni su smartphone e computer, ha le sue regole e il bon ton passa anche da chat e messaggi di posta elettronica.
Quante volte ci allarmiamo più del dovuto per un punto di troppo alla fine di una frase o per l’uso smoderato delle lettere maiuscole? Esistono alcuni accorgimenti che possono rendere la comunicazione scritta dei social network e del web più fluida e garbata.

UN GALATEO MODERNO
Le parole in maiuscolo ripetute in una chat di WhatsApp, in un post sui social o, ancora, nell’oggetto di una e-mail, equivalgono a urlare in faccia al proprio interlocutore. Del maiuscolo, quindi, è bene fare un uso moderato se non volete rischiare di incappare in un grosso equivoco. Cosa dire poi del punto alla fine di una frase? Pratica corretta nell’italiano standard, in un testo digitale dà un tono formale e serio al messaggio che si sta scrivendo. Allora mettiamoci un punto, sì, ma solo se la conversazione lo richiede.
Se invece siamo alle prese con una e-mail, bisogna ricordarsi che l’anonimato ma non è mai la scelta giusta: l’indirizzo di posta elettronica non dice chi siete, soprattutto se ha lo stesso bizzarro nome con cui il web vi ha conosciuto tanti anni fa; ricordatevi dunque di scrivere sempre il vostro nome in fondo al testo da inviare.
In un mondo che corre sempre più veloce, infine, abituarsi all’istantaneità non ci libera dal dovere che tutti abbiamo di rileggere, almeno una volta, quello che scriviamo prima di inviare, commentare, postare. La maggior parte degli errori sono infatti dettati dalla rapidità con cui digitiamo le parole e solo così potremo evitare il diffondersi di espressioni tipo “Sto in pila alle poste”. Perché il correttore automatico aiuta, sì, ma non fa miracoli.

ISTRUZIONI PER L’USO
I social e le chat stanno cambiando e influenzando l’italiano scritto? In parte sì. Ma bisogna imparare a considerare quello digitale come un registro a sé, una sorta di italiano parlato mascherato da scrittura.
Si tratta di una lingua veloce, con delle caratteristiche tutte sue: sintassi più semplice, frasi brevi, assenza di subordinate, punteggiatura ai minimi storici (e non ce ne voglia l’ormai dimenticato punto e virgola), parole spesso abbreviate, simboli mescolati a lettere. «Utilizza una tastiera, ma imita la voce – ha affermato a Sky Tg24 Marco Biffi, responsabile dell’area web dell’Accademia della Crusca e docente di Linguistica all’Università degli Studi di Firenze – perché la punteggiatura diversa, i segni grafici, le emoticon, oltre a logiche di rapidità ed economia, rispondono proprio all’esigenza di ridare vitalità orale a una lingua scritta».
La chiave, però, è capire che esistono diversi registri, che vanno usati nei contesti giusti: sono ancora tanti, invece, gli utenti che non hanno consapevolezza dei vari tipi di scrittura. In altre parole: va bene usare, con garbo, l’italiano digitale. Ma solo sui social o nelle chat, non di certo in temi, trattati e saggi.

 

Tag: , , , ,

Categorie: Cultura

Lascia un commento