Home » Tecnologie » Censure e restrizioni di internet nel mondo
20 Settembre 2021
Censure e restrizioni di internet nel mondo
Dalla Turchia alla Russia, dalla Cina alla Corea del Nord, in alcuni paesi la libertà digitale non è completamente garantita e accedere al web non è un diritto di tutti
Sara Albanese
Secondo l’analisi Digital 2021 di We Are Social – uno degli studi più importanti sull’uso di internet e sugli utenti dei social network – nel mondo le persone che accedono al web sono più di 4 miliardi e mezzo, gli utenti attivi sui social sono 4,2 miliardi e i dispositivi mobili sono fruibili da oltre 5 miliardi di individui.
Oggi non avere internet sembra impossibile, ma in realtà ci sono paesi nel mondo che subiscono censure e luoghi dove le libertà digitali sono ancora inesistenti. Vediamo insieme alcuni casi.
TURCHIA
Il governo di Recep Erdogan ha approvato una legge che impone ai social media di nominare dei responsabili, con cittadinanza turca, che hanno il compito di monitorare, gestire le indagini e i procedimenti legali relativi a offese e reati rintracciati all’interno dei social network.
La disposizione ha suscitato dubbi sulla violazione della privacy e le associazioni per i diritti civili denunciano un nuovo colpo alla libertà di espressione.
RUSSIA
L’utilizzo di Twitter ha dei problemi soprattutto dopo le grandi proteste degli scorsi mesi per la scarcerazione di Alexei Navalny, il principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin. La piattaforma ha iniziato ad avere dei rallentamenti nei tempi di caricamento di immagini e video sia su dispositivi mobili che sui computer: tutto ciò è stato visto come un banco di prova prima di cominciare a colpire social network più importanti come Facebook.
L’obiettivo sembra essere quello di creare gradualmente una rete internet isolata, più controllata, protetta e censurabile.
INDIA
Per coprire le critiche sulla gestione della pandemia, il governo di Narenda Modi ha ottenuto la rimozione di contenuti ritenuti scomodi su Facebook e Twitter, social network utilizzati soprattutto per lanciare appelli e creare reti di soccorso per fornire possibili aiuti e soluzioni alla crisi.
Le autorità indiane hanno soprattutto richiesto di censurare tutti i contenuti che facevano riferimento alla variante indiana del Covid 19.
CINA
Nelle grandi metropoli come Pechino o Shanghai è sempre possibile connettersi a una rete WiFi pubblica. In Cina però è attivo il Great Firewall (noto anche come Golden Shield Project), progetto di censura e sorveglianza web che impedisce di accedere a contenuti definiti antigovernativi e a determinati siti tra i quali i social network: quindi piattaforme come Facebook, Instagram, YouTube, Twitter e tutti i servizi Google come Gmail e Maps non sono disponibili.
Il paese gode comunque di un ampio accesso a Internet e possiede un’importante struttura di social media. Ad esempio WeChat offre un servizio di messaggistica istantanea proprio come Whatsapp; un’altra piattaforma interessante è Sina Weibo, grande sito di microblogging che può essere considerato l’equivalente di Twitter. Infine un’applicazione di successo è Douyin, molto simile all’occidentale Tik Tok. Del resto le due applicazioni sono state sviluppate dalla stessa multinazionale di Internet ma le modalità di utilizzo sono ben diverse, perché ad esempio Douyin ha vietato l’ostentazione di soldi e accessori di lusso sui profili degli iscritti.
COREA DEL NORD
Internet è disponibile ma ampiamente limitato, anzi la Corea del Nord dispone di una sua rete chiamata Kwangmyong che non è connessa alla rete mondiale: si tratta di un sistema isolato che permette solo di inviare e-mail, visitare i siti di regime e leggere le notizie.
Le informazioni non gradite al governo non sono visibili, ogni notizia viene filtrata e visionata da agenzie governative prima di essere divulgata. Il sistema consente di visitare pochissimi siti autorizzati, tra cui quello della compagnia aerea nazionale, news, un sito di cucina e un social network chiamato Friend.