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30 Settembre 2021

Fomo, la paura di perdersi qualcosa di importante

Acronimo dell’espressione Fear Of Missing Out, è un fenomeno sempre più diffuso a causa dei social e potrebbe inasprirsi nel periodo post-pandemico

Fabiana Re

Mani con cellulare collegato a disegni - fomo

La fomo è la paura di perdersi cose importanti

È domenica sera e, soddisfatti del vostro tranquillo fine settimana, entrate distrattamente su Instagram. In meno di cinque minuti vedete le foto del concerto a cui non siete andati, di un imperdibile evento al centro culturale più frequentato della città, dell’aperitivo vista Po consumato dai vostri compagni di università.
Con un leggero malessere distogliete lo sguardo dallo schermo del cellulare mentre un pensiero si fa martellante: “Quante cose mi sono perso? Ho sprecato il mio weekend!”. Attenzione, la Fomo è in agguato. L’acronimo inglese sta per “Fear Of Missing Out” ed è un termine utilizzato per indicare l’ansia e il timore di perdersi (“miss out”) delle opportunità di socializzazione o, in alcuni casi, lavorative.

SIGNIFICATO E ORIGINE DEL TERMINE
È una sensazione solitamente accompagnata dall’idea che i propri conoscenti si stiano divertendo di più, stiano vivendo vite migliori o esperienze più significative. Nel timore di essere tagliati fuori dalle cose che contano si tenta allora di presenziare a quanti più eventi possibili, senza tuttavia trarne soddisfazione. In definitiva, la Fomo porta a sviluppare un profondo senso di invidia ed è la nemica numero uno dell’autostima.
Il termine è nato nel 2004 dalla fantasia dell’allora studente Patrick McGinnis. Approdato alla Harvard Business School, si sentì sopraffatto dalla quantità di opportunità che si dispiegavano di fronte a lui nel tempo libero. Dopo mesi in perenne carenza di sonno nel tentativo di cogliere tutte le occasioni di socialità offerte dal campus, giunse così a coniare la parola Fomo e il suo opposto, Fobo, ovvero “Fear Of Better Options”, la paura di prendersi un impegno – che sia per una serata o per un weekend – nel timore che all’ultimo minuto appaiano opportunità migliori.

L’EFFETTO DEI SOCIAL MEDIA
Il neologismo di McGinnis sarebbe potuto restare tra i corridoi di Harvard se, qualche anno dopo, i social media non fossero divenuti così centrali nelle nostre vite, accelerando il fenomeno della Fomo. Da un lato, è molto più semplice venire a conoscenza degli eventi che si svolgono nelle nostre vicinanze ed essere sopraffatti dalla possibilità di scelta; dall’altro, anche il confronto con le vite altrui è più immediato.
Ogni volta in cui vediamo su Instagram le Storie di alcuni nostri conoscenti che sorridenti mangiano sushi in un ristorante giapponese e pensiamo alla nostra cena casalinga, involontariamente sprofondiamo un po’di più nella Fomo. Paragoniamo la nostra vita quotidiana al meglio delle vite degli altri.

LA FOMO POST-PANDEMICA
Durante i lockdown la Fomo è andata in ibernazione: vi era ben poco di divertente da invidiare anche nelle vite degli altri, se non gli screen di lunghe chiamate su Zoom. Ora però sta tornando alla ribalta mentre, ancora un po’ socialmente impacciati, cerchiamo di riprenderci il tempo perduto colmando la nostra agenda di impegni.
Il feed di Facebook è tornato a popolarsi di eventi dal vivo, e non solo online. Ogni weekend ci sono spettacoli, concerti, serate, inviti a cena, festival. I nostri amici sui social postano fotografie di gite fuori porta in cui sembrano divertirsi un sacco, magari più di noi. C’è questa costante ansia di voler tornare alla vita sociale ma di non riuscirci completamente.

COMBATTERE LA FOMO
Cosa fare allora quando la Fomo sembra avere la meglio sui nostri pensieri? La migliore arma, per quanto banale possa apparire, è la gratitudine. Concentrarsi su ciò che si ha, su quanto di buono ci ha portato la giornata, aiuta a contrastare la sensazione di essersi persi delle irripetibili occasioni.
Gli esperti consigliano anche di ricercare connessioni autentiche con amici e parenti nel momento in cui ci si sente isolati, guardando foto di eventi a cui non abbiamo preso parte sui social media. Infine, se ci si accorge che sono proprio questi ultimi a innescare i meccanismi della Fomo, un periodo di detox dalla condivisione digitale potrebbe essere la soluzione.

 

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Categorie: Tecnologie

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