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8 Ottobre 2021
La salute mentale come priorità sociale
Domenica si celebra il World Mental Health Day, quest’anno focalizzato sulle forti disuguaglianze nella società
Noemi Casale
Da ventinove anni si dedica la giornata del 10 ottobre alla salute mentale. Promossa per la prima volta nel 1992 dalla Federazione mondiale per la salute mentale (Wfmh) e da sempre supportata dall’Oms, questa ricorrenza ha l’obiettivo di promuovere la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale.
Ogni anno viene preso in esame un diverso aspetto della questione e nel 2021 il tema scelto è Mental health in an unequal world, cioè Salute mentale in un mondo disuguale. In questo senso vi sono due aspetti principali che si intende sottolineare: il primo riguarda la stretta correlazione esistente tra benessere economico-sociale e benessere mentale, mentre il secondo vuole insistere sulla disparità di trattamento e di assistenza tra chi soffre di malattie mentali e chi di altre patologie.
Nel Piano d’azione per la salute mentale 2013-2030, l’Oms indica i fattori sociali come elementi determinanti per il benessere delle persone: una società sempre più economicamente polarizzata come quella in cui viviamo rende allarmanti i dati riguardo al numero di suicidi, molto spesso risultato di un trattamento psicologico poco accurato o totalmente assente.
Nei paesi a basso e medio reddito l’accesso ai servizi di salute mentale è precluso all’80% delle persone con disturbi a causa di strutture carenti o addirittura inesistenti. Negli stati più ricchi la situazione migliora di poco: i servizi risultano i meno disponibili e gli investimenti in questo settore sono esigui. Diverse ricerche dimostrano infatti che possano passare anche quindici anni prima che supporto medico e sociale si coordinino, nonostante sia stato dimostrato che la loro combinazione sia fondamentale.
A causa della pandemia, inoltre, molte persone non stanno ricevendo i trattamenti adeguati sia dal punto di vista farmacologico sia da quello riabilitativo e così il divario diventa sempre più grande.
La Federazione mondiale per la salute mentale sottolinea come il Covid-19, benché malattia fisica, stia piantando i semi della maggior crisi della salute mentale dell’ultimo secolo. Il benessere della mente deve essere al centro della società altrimenti, se non si ha il coraggio di mettere in pratica soluzioni concrete, la comunità mondiale sarà messa a rischio.
Il compito delle istituzioni è garantire alle persone con disturbi mentali e alle loro famiglie di essere pienamente integrati in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Nella giornata di oggi quindi l’invito ai governi è quello di investire in questo settore della salute, affinché ciascuno possa ricevere le cure di cui ha bisogno.