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29 Novembre 2021

Il Tff ricorda Carlo Ausino

Il 26 novembre con “Torino violenta” il pubblico del festival ha rivissuto l’atmosfera tipica del cinema italiano anni ’70 in onore di uno dei più importanti registi della nostra città

Giovanni B. Corvino

Poliziotto in borghese con pistola in mano - Torino violenta Carlo Audiso

Una scena di Torino violenta

Venerdì scorso, nel suo programma Off, il Torino Film Festival ha reso omaggio al regista torinese Carlo Ausino a un anno dalla sua scomparsa. Per l’occasione al Blah Blah di via Po 21 è stata organizzata una sonorizzazione dal vivo del suo film più famoso, Torino violenta, curata da John Bringwolves, produttore e multistrumentista, e Fabrizio Vespa, giornalista con esperienza trentennale in ambito musicale.
L’evento è stato un successo, com’era prevedibile dalla buona prevendita dei biglietti. A destare tanto interesse è stato il tentativo – riuscito – di ricreare attraverso la musica l’ambiente del cinema italiano anni ’70, in cui molti film a basso budget hanno sfondato il botteghino grazie a idee cinematografiche così creative da far dimenticare errori tecnici dovuti ai pochi mezzi a disposizione.
È il caso appunto di Torino Violenta, girato in soli 15 giorni, costato 60 milioni di lire ma capace di incassare circa 1 miliardo e 300 milioni.

IL CINEMA ARTIGIANALE POLIZIOTTESCO
Diventata un vero cult, la pellicola ha una trama di per sé molto lineare e semplice. È il 1977, quando il commissario Mario Moretti (George Hilton) affronta la mafia meridionale e i criminali francesi insediatisi proprio a Torino.
Diverse sono le curiosità legate alla produzione e al successo della storia. Ad esempio lo stesso Ausino fece una piccola parte, interpretando un venditore di sigarette vittima di una delle numerose sparatorie. Inoltre, il regista non era convinto di accettare la direzione di un “poliziottesco” (nome con cui ci si riferiva, in un modo anche un po’ dispregiativo, a questi polizieschi a basso budget), ma dato l’interesse che sortirono Milano violenta e i film analoghi ambientati a Genova, Roma e Napoli, Ausino ci ripensò iniziando con le riprese.
Presto un distributore lo acquistò per il doppio del costo di produzione. Il regista torinese lo vendette senza pensarci due volte, una scelta che rimpianse dato l’enorme successo che la pellicola ebbe in tutta Italia. Circa quell’episodio, anni più tardi dichiarò  che “fu probabilmente la decisione più stupida” della sua vita.

I PROSSIMI EVENTI, PER TUTTI
La 39a edizione del Torino Film Festival proseguirà fino al 4 dicembre. Per restare sempre aggiornati è possibile consultare il sito internet e in particolare il magazine dedicato.
Infine ricordiamo che anche quest’anno il Tff e Rai Pubblica Utilità, in collaborazione con +Cultura Accessibile, continuano il lavoro per rendere fruibili a tutti le iniziative culturali attraverso la proiezione di film con sottotitoli facilitati in italiano e audio-descrizione. Le pellicole La svolta di Riccardo Antonaroli, Coda di Sian Heder, e il documentario Clint Eastwood: A Cinematic Legacy sono quindi disponibili anche per persone con deficit visivo.

 

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Categorie: Cultura

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