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3 Dicembre 2021
Con il Teatro Stabile gli spettacoli sono per tutti
Nella Giornata delle Persone con Disabilità presentiamo alcuni strumenti per includere ogni tipo di pubblico, dagli smart glasses alle audiodescrizioni
Vincenza Di Lecce
Al teatro va in scena l’accessibilità. Oggi è la Giornata internazionale delle Persone con Disabilità, celebrata ogni anno il 3 dicembre allo scopo di promuoverne i diritti e il benessere, e quella che vogliamo raccontare è una storia di evoluzione. Non solo tecnologica, ma anche umana.
Parliamo del Teatro Stabile di Torino, che diventa davvero per tutti grazie a spettacoli resi accessibili dal punto di vista architettonico, certo, ma anche abbattendo le barriere più invisibili, venendo così incontro al pubblico con disabilità sensoriali o cognitive.
SPETTACOLI ACCESSIBILI
È infatti possibile assistere ad alcune produzioni con il supporto di strumenti studiati per una platea più ampia. Diverse le soluzioni adottate: soprattitoli in inglese, in italiano e in italiano semplificato, che potranno essere letti attraverso smartphone, tablet e i più tecnologici smart glasses. Video in Lis (lingua italiana dei segni) e schede semplificate di presentazione degli spettacoli, disponibili sulla app del Teatro Stabile e nella sezione Accessibilità del sito, dove è anche possibile trovare i titoli accessibili e gli orari degli spettacoli.
Un ulteriore passo in avanti prevede poi la trasmissione in sala di audiodescrizioni introduttive a inizio spettacolo, con alcune indicazioni visive su scenografia e costumi. Ma anche l’organizzazione di visite tattili gratuite sul palcoscenico, su prenotazione, guidati dalla Compagnia teatrale e dallo staff del teatro. Sono state previste inoltre delle tariffe agevolate: le persone con disabilità avranno diritto al biglietto ridotto e, in caso di necessità, l’eventuale accompagnatore avrà sempre il biglietto omaggio.
Per avere maggiori informazioni si può inoltre scrivere una mail a accessibilità@teatrostabile.it.
IL PROGETTO
Il progetto nasce nell’ambito del bando Switch, indetto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, per la digital transformation nella cultura. Ma quella che doveva essere una mera trasformazione tecnologica dei diversi settori del teatro è presto diventata ben altro: «Man mano che ci avvicinavano a questo tema – commenta Lorenzo Barello, responsabile dell’Area Partecipazione e Sviluppo Culturale – ci siamo accorti che c’era la possibilità, fino a quel momento lontanissima e insperata, di riuscire a portare a teatro spettatori che non c’erano mai stati», nelle specifico persone con disabilità uditive. È così quindi che il progetto ha iniziato a delinearsi, costruendo un sapere, insieme a +Cultura Accessibile, associazione che lavora da anni sul territorio. Ma anche contattando l’Istituto dei Sordi di Torino e tutte le associazioni che operano in questo settore.
«Ci siamo poi resi conto – continua Barello – che non potevamo costruire nuove porte di accesso solo per alcuni: abbiamo quindi cominciato a lavorare anche per il pubblico non vedente», che già frequentava gli spazi e le sale del teatro, ma senza alcuna facilitazione specifica. «È stato un lavoro di squadra che ha coinvolto progressivamente l’intera struttura – aggiunge – il comparto tecnico, la direzione, la comunicazione, gli artisti: tutti si sono dimostrati appassionati e dedicati a questo nuovo capitolo».
NUOVE TECNOLOGIE
Le nuove soluzioni digitali hanno di fatto dato il loro contributo alla costruzione di un servizio migliore per alcune fasce della popolazione. «Abbiamo capito – dice Barello – che le tecnologie dedicate alla soprattitolazione, per esempio, negli ultimi anni hanno fatto enormi passi in avanti». Normalmente siamo infatti abituati a vedere gli spettacoli teatrali con i sottotitoli, attraverso il classico schermo montato sulla scena, che ci costringe a quel movimento di testa scomodo e innaturale. «Le nuove tecnologie oggi – spiega – ci permettono invece di costruire e quindi offrire soprattitolazioni personalizzabili in termini di dimensione carattere, di lingua, di adattarsi, insomma, a ogni tipologia di spettatore».
Le visite tattili sono invece tour speciali che vengono fatti prima della rappresentazione: il regista accompagna il pubblico sul palco, permette alle persone di toccare la scena per rendersi conto delle proporzioni, quale sarà lo spazio entro il quale si svolgerà l’azione. «Ed è anche per noi – conclude Barello – un’emozione fortissima, che ha trasceso quelle che erano state le prime intenzioni, cioè quelle di costruire un servizio digitale. Da lì è diventata una funzione di responsabilità sociale».