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1 Febbraio 2022

Buon Capodanno cinese

Nel primo giorno dell’anno della Tigre raccontiamo tradizioni e curiosità sulla festa più importante dell’estremo Oriente

Silvia Bruno

Grafica rossa con tigre e simboli cinesi - Capodanno cinese

Il Capodanno cinese 2022 apre l’anno della Tigre

Oggi quasi un miliardo e mezzo di cinesi – senza contare quelli che non vivono nella madrepatria – non spazzano, non fanno la doccia, né si lavano i capelli. Tutto ciò per permettere alla fortuna di entrare in casa, credenza legata al fatto che per gran parte del lontano Oriente è il primo giorno dell’anno. Queste e altre abitudini fanno parte di quello che noi impropriamente chiamiamo Capodanno cinese, ma che in realtà è il Festival di primavera, lungo due settimane.

Basato su un calendario lunare e astrologico che cambia data ogni anno e vede i prossimi 12 mesi sotto il segno della Tigre, associata all’elemento Acqua (un evento che si ripete ogni 60 anni), è la ricorrenza più sentita dai cinesi, che ogni anno si spostano in milioni per tornare nella propria città di origine e festeggiare con parenti e amici, anche in tempi di pandemia.
La Tigre è considerata il più importante dei dodici animali dello zodiaco e simbolo di coraggio, sicurezza e determinazione, caratteristiche associate alle persone nate sotto questo segno. A differenza dell’oroscopo tradizionale, però, si pensa che chi si trova nell’anno del proprio animale di nascita incontrerà difficoltà e sfortuna, in quanto si ha contro il Dio dell’Età: per evitare problemi, quindi, il consiglio è di indossare gioielli fatti di giada e vestirsi spesso di rosso.

Questo colore rimanda alle origini della festa, risalenti nella mitologia cinese alla leggenda di un mostro chiamato Nian, che ogni dodici mesi si risvegliava per mangiare essere umani Gli uomini però scoprirono che aveva paura dei rumori forti e del rosso: per questo si celebra l’arrivo del nuovo anno con canti e grandi fuochi d’artificio e utilizzando questa tonalità per il proprio abbigliamento, nonché per decorare case ed edifici.
Il mito del mostro rivive oggi nella danza del leone, una parata che in questi giorni sfila in città e villaggi con un manichino dalle fattezze leonine che corre e balla scappando dal rumore di tamburi e cimbali.

Un’altra tradizione è quella delle buste – ovviamente rosse – da regalare ad amici e familiari e contenenti piccoli doni, soprattutto denaro, o cioccolato per i bambini. Che siano monete, banconote o dolcetti, il loro numero deve comunque essere sempre pari e mai multiplo di 4, numero considerato di malaugurio.

Negli ultimi decenni il Festival di primavera si è anche trasformato in un grande business commerciale, con centinaia di miliardi di yuan spesi soprattutto nei settori della moda e del cibo, sempre però seguendo la tradizione. Grandi marchi internazionali come Prada, Gucci e Moschino creano collezioni dedicate alla ricorrenza e ristoranti e gastronomie si preparano da settimane per i pranzi e le cene di questi giorni.
Sulle tavole protagonista è il pesce, portatore di speranza e fortuna, insieme ai ravioli e agli involtini primavera, che dovrebbero attirare la ricchezza. Si scambiano gli auguri anche mangiando il frutto della buona fortuna, la torta di riso (sperando in un lavoro migliore) e polpette dolci di riso, simbolo dell’unità familiare.

Il Capodanno cinese si festeggia anche a Torino, con iniziative però online a causa della pandemia. Per l’occasione ieri sera la Mole Antonelliana si è colorata di rosso con la proiezione dell’ideogramma “Fu”, augurio di felicità.

 

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Categorie: Intercultura

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