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8 Marzo 2022

Torino Città per le Donne, contro lo squilibrio dei sessi nelle istituzioni

Una realtà nata da poco più di un anno sta lavorando per far approvare una legge elettorale regionale rispettosa delle pari opportunità

Sara Albanese

Disegno bilancia uomini e donne - Torino Città per le Donne

Torino Città per le Donne raccoglie firme per una legge elettorale regionale che rispetti parità di genere

Torino Città per le Donne è un’associazione di promozione sociale nata a novembre del 2020 fondata da Antonella Parigi, Arianna Montorsi, Laura Orestano e Maria Claudia Vigliani, professioniste in vari ambiti. L’obiettivo? Portare al centro del dibattito elettorale il tema della parità e stilare un piano strategico di genere per trasformare Torino in una città a portata di tutte.
Il Piemonte non ha ancora una legge elettorale regionale che favorisca le pari opportunità. L’associazione ha così elaborato una proposta che promuove e assicura condizioni di parità di accesso alle cariche elettive, in modo da promuovere l’equilibrio della rappresentanza.

La proposta di legge prevede in primo luogo l’introduzione della doppia preferenza di genere, cioè la possibilità di esprimere fino a due preferenze di voto purché di genere diverso, in seconda istanza propone liste elettorali che indichino candidati e candidate in ordine alternato, infine un numero pari di uomini e donne candidati per ciascuna lista.
Per far sì che la proposta arrivi in Consiglio Regionale, dalla scorsa settimana e per i prossimi sei mesi è possibile firmare il programma in una serie di appuntamenti a Torino. Questo fine settimana ci saranno diversi banchetti in giro per la città: sabato 12 marzo dalle 10 alle 13 al mercato di corso Brunelleschi e dalle 15 alle 18 in via Garibaldi angolo Piazza Castello; domenica 13 marzo sempre dalle 10 alle 13 sarà invece possibile firmare al Giardino Forbito di Piazza Carlo Felice.

Per arrivare a tutto questo il gruppo di Città per le donne ha in primis svolto un grande lavoro di analisi e ascolto per capire al meglio le esigenze al femminile. Quando un gruppo di persone, donne, è escluso da incarichi di vertice fa fatica a inserirsi, quasi giustificando e quasi normalizzando il contesto di disparità. Oggi, però, l’occasione per cambiare esiste grazie anche alla partecipazione attiva di oltre 400 persone, uomini e donne ispirati da otto parole chiave: amministrare, lavorare, decidere, educare, abitare, curare, promuovere benessere e convivere. Parole che toccano tutti gli ambiti della città: dagli spazi adeguati ai bisogni e ai desideri delle donne all’educazione per costruire rapporti e relazioni basati sulla pari dignità, dall’accesso a ruoli di leadership a un’amministrazione pubblica più attenta all’inclusione.
Tutti questi temi sono stati inseriti in un documento finale pensato e creato per avere effetti positivi sull’intero tessuto urbano.

Dopo la pandemia anche Torino è una città ferita: la percentuale di donne che ha perso il lavoro è stata doppia rispetto a quella dei maschi, sono state penalizzate le donne con figli e sono aumentate le violenze domestiche. Che cosa si aspetta Torino Città per le Donne con la presentazione della proposta elettorale e dei vari progetti? Un aumento di donne che lavorano in qualsiasi ambito, anche in posizioni di leadership; ragazze che studiano materie scientifiche e che scelgono senza ostacoli la maternità, donne che siano ben integrate e incluse nelle scelte decisionali per la città.
Come raggiungere questi obiettivi? Aumentando la partecipazione femminile in qualsiasi settore, rimuovendo ogni forma di discriminazione e violenza. In poche parole, educando la società per arrivare a un bene comune condiviso da chiunque viva in città. Non solo l’8 marzo.

 

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Categorie: Cultura

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