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14 Marzo 2022

Frida Kahlo attraverso le lenti di Nickolas Muray

Aperta alla Palazzina di Stupinigi la mostra di scatti con cui il fotografo ungherese ha fatto conoscere al mondo vita e opere della pittrice messicana

Silvia Bruno

Foto Frida Kahlo con sigaretta e aquila

Uno scatto della mostra – © Nickolas Muray Photo Archive

Nove anni nell’esistenza di una delle più conosciute artiste del Novecento. È quanto viene raccontato nella mostra Frida Kahlo – Through the Lens of Nickolas Muray, ospitata da venerdì scorso e fino al 5 giugno alla Citroniera di Ponente della Palazzina di Caccia di Stupinigi.
L’esposizione, fermata due anni fa dalla pandemia, torna rinnovata nell’allestimento e nei contenuti: 60 scatti d’archivio con cui il fotografo di origine ungherese ritrae l’artista messicana – sua amica e amante – dal 1937 al 1946, nei momenti creativi e nella vita quotidiana, secondo una prospettiva originale che ricostruisce il percorso umano e professionale della pittrice.

Lungo la mostra impariamo a conoscere meglio Frida anche grazie ad altri elementi: prima di tutto la ricostruzione della camera da letto e dello studio di Casa Azul, la sua abitazione in Messico, visitabile virtualmente grazie al visore 3d Oculus Quest2 nell’area merchandising; in secondo luogo la riproduzione di alcuni suoi abiti e gioielli, espressioni continue di originalità; poi la presenza delle lettere d’amore originali tra lei e Nickolas e il documentario Artists in Love, incentrato invece sulla burrascosa relazione con il collega Diego Rivera.
Infine troviamo una vera mostra nella mostra, con le opere di Karla De Lara, artista messicana di fama internazionale considerata la madre dell’iperrealismo della pop art, che reinterpreta con profondità e rispetto vita e lavori di Frida Kahlo.

Come nasce però il legame tra lei e Muray? Tutto avviene quasi per caso e grazie all’artista messicano Miguel Covarrubias, che nel 1931 accompagna il fotografo in una vacanza nel suo paese facendogli conoscere Rivera, di cui era stato allievo. Nickolas e Frida si incontrano così, iniziando una storia d’amore che andrà avanti a intermittenza per dieci anni, trasformandosi in seguito in amicizia fino alla morte di lei, nel 1954.
E sono stati proprio i tanti scatti del fotografo – ritrattista maestro del colore, campo pioneristico in quegli anni – a consegnare con il tempo la pittrice all’immaginario collettivo, a rendere famoso il suo volto così particolare, a renderla l’icona di forza, arte e resilienza che tutti conosciamo.

La mostra – a cura di Next Exhibition e Ono Arte, con il patrocinio fra gli altri dell’Ambasciata del Messico in Italia – è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18 (venerdì e sabato fino alle 20), biglietto intero 16 €, ridotto a 14 € per studenti universitari.

 

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Categorie: Cultura

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