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25 Maggio 2022

Congedo mestruale: la nuova legge in Spagna e la situazione in Italia

Il governo di Madrid approva i permessi retribuiti e allarga le tutele legate alla salute sessuale, come la contraccezione gratuita. E da noi?

Sara Albanese

Ragazza in pigiama con borsa acqua calda - congedo mestruale

La Spagna ha approvato il congedo mestruale

Per molti, ancora oggi, i dolori mestruali non sono dolori: non vengono presi sul serio, le donne che ne parlano devono scontrarsi continuamente con diversi pregiudizi e spesso per ottenere una diagnosi invalidante da un medico si aspettano molti anni. Ma crampi, dolori e altri malesseri associati al ciclo mestruale possono presentarsi con un’intensità tale da compromettere le attività quotidiane.

È di questi giorni la notizia che la Spagna sarà il primo paese dell’Unione Europea a concedere il congedo mestruale alle donne che soffrono di dolori intensi. E’ infatti stata approvata la nuova Legge Organica per la Tutela dei Diritti Sessuali e Riproduttivi e la Garanzia dell’Interruzione volontaria della Gravidanza, che prevede l’introduzione di un permesso retribuito durante il ciclo mestruale invalidante, una garanzia più estesa del diritto all’interruzione di gravidanza e alla contraccezione.
Nello specifico la riforma consente di assentarsi dal lavoro con un congedo totalmente retribuito, presentando al datore di lavoro un certificato medico. La proposta permette inoltre alle minorenni di abortire senza dover chiedere il permesso ai genitori o chi ne fa le veci e stabilisce anche che le donne che abortiscono abbiano diritto a un periodo di assenza dal lavoro per malattia. Per quanto riguarda la salute sessuale, i costi della pillola contraccettiva, di quella del giorno dopo e di tutti gli altri metodi contraccettivi, diventano a carico del sistema sanitario nazionale.

Di tutto questo in Italia non si parla. L’unica proposta sul tema è ferma dal 2016, inoltre si è tanto discusso di assorbenti gratuiti ma la verità è che ci si accontenta dell’Iva al 10%.
L’unico piccolo passo avanti è aver iniziato a dibattere di dolori e malattie legate al ciclo mestruale grazie al Comitato vulvodinia e neuropatia del pudendo, nato con l’obiettivo di ottenere il riconoscimento da parte del Servizio Sanitario Nazionale delle due sindromi come malattie croniche e invalidanti nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), con relativa esenzione dal ticket.
La proposta per il riconoscimento delle patologie è stata depositata alla Camera e al Sanato e prevede un presidio sanitario pubblico per ogni regione d’Italia, una formazione continua del personale sanitario, una ricerca scientifica costante sulle due sindromi, prevenzione, campagne di sensibilizzazione periodiche e infine, ma non meno importante, che sia garantito il diritto al lavoro attraverso lo smart working e l’incremento dei permessi per malattia.

Nel resto del mondo com’è la situazione al riguardo? Come anticipato, per l’Unione Europea la proposta del governo spagnolo rappresenta una novità. Ma in alcuni paesi il congedo per chi soffre di dolori mestruali molto forti e quindi invalidanti esiste già da diverso tempo. In Giappone ad esempio è stato adottato già nel 1947 e con gli anni anche Indonesia, Corea del Sud e Taiwan hanno intrapreso questa strada.
La Scozia invece è la prima nazione al mondo a fornire assorbenti gratuiti, mentre in Francia la prima iniziativa arriva dall’azienda Louis, un mobilificio che ha deciso di fare un esperimento di un anno permettendo alle proprie dipendenti di prendere un giorno al mese di permesso retribuito.

 

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Categorie: Cultura

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