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30 Giugno 2022

Le 10 regole per fare il bagno in sicurezza

Dopo i recenti casi di giovanissimi annegati al mare o nei fiumi ripassiamo ciò che si dovrebbe fare (ma soprattutto non fare) in acqua

Silvia Bruno

Molo con salvagente e sedia bagnino

Ogni anno oltre 230mila persone muoiono annegate

“Devi aspettare almeno tre ore prima di fare il bagno”. Quante volte nella nostra infanzia abbiamo sentito questa frase, quando volevamo finalmente tuffarci in mare dopo colazione? L’ammonimento a noi poteva sembrare eccessivo, ma in realtà è ancora oggi uno dei punti del Decalogo di sicurezza del bagnante, ricordato dal Codacons per l’inizio della stagione estiva.

LE REGOLE
Innanzitutto si raccomanda di valutare sempre la propria abilità nel nuotare rispetto alla condizioni atmosferiche (temperatura, presenza di onde e vento), ad eventuali correnti e alle altezze, in caso ci si voglia tuffare. In secondo luogo bisogna prestare attenzione all’escursione termica entrando in acqua e in generale – terzo punto, come si diceva – occorre aspettare almeno tre ore dalla fine dei pasti.
È importante quindi fare il bagno solo in perfette condizioni di salute e comunque non forzare le proprie prestazioni fisiche. Il decalogo avverte anche di nuotare solo nelle aree dedicate alla balneazione, per cui è bene non avventurarsi mai da soli lontano dalla riva, come anche non cimentarsi in apnee, per evitare rischi di iperventilazione.
Infine è assolutamente sconsigliato arrampicarsi sulle scogliere e tuffarsi da mezzi di navigazione, sia fermi che in movimento.

DATI E VITTIME
A ben guardare, queste dieci regole in gran parte rientrano in indicazioni di buon senso, ma chi sa nuotare spesso sopravvaluta le proprie capacità, ignorando che invece l’annegamento – che sia in fiumi, laghi, bacini artificiali o in mare – è la terza causa di morte accidentale nel mondo, come sottolinea l’Organizzazione Mondiale della Sanità. I dati, probabilmente sottostimati, dicono che ogni anno oltre 236mila persone muoiono in acqua: in gran parte si tratta di bambini fino a 9 anni o ragazzi dai 15 ai 19 anni.
In Italia è di dieci giorni fa la notizia di due fratelli annegati nel Piave, mentre l’11 giugno a Torre Annunziata una bimba di 5 anni era morta in mare. Poi c’è chi perde la propria vita per salvare quella degli altri: lunedì scorso nelle acque del ravennate un anziano di 82 anni ha riportato a riva un bambino in difficoltà morendo poco dopo, stesso destino occorso solo qualche settimana prima a un bagnino di Castelvolturno che aveva salvato dall’annegamento due bimbi.
Probabilmente tutte tragedie evitabili, con un po’ più di attenzione e responsabilità.

 

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Categorie: Vacanze-weekend

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