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15 Luglio 2022

Studenti in lotta: “Fuori l’amianto da Palazzo Nuovo!”

Il Fronte della Gioventù Comunista ha protestato ieri al Dipartimento di Filosofia per la scoperta di nuovo materiale pericoloso, condannando l’atteggiamento dell’Università

Antonio Tedesco

Studenti con striscione "Conquistiamo spazi salubri per studenti e lavoratori"

La protesta di ieri a Palazzo Nuovo

Riscoperto l’amianto a Palazzo Nuovo. E’ stata una mattinata di proteste quella di ieri 14 luglio davanti a via Sant’Ottavio in occasione del Consiglio di Dipartimento di Filosofia, principale nuovo punto di presenza del materiale dannoso per la salute. Dopo tre settimane di chiusura dei luoghi di studio e di lavoro il Fronte della Gioventù Comunista riporta alla ribalta un argomento che sembrava ormai relegato al passato, ma che evidentemente l’Università non ha risolto.

Tutto parte dalla riapertura a giugno di un’aula di Palazzo Nuovo, chiusa da 8 anni, da parte dei militanti con l’intento di liberare spazi per gli studenti in cerca di luoghi dove studiare o semplicemente passare ore di socialità. Aula successivamente fatta sgomberare dopo la segnalazione dell’Università della presenza di amianto, sia lì che negli ambienti circostanti. Da qui è scaturita anche la chiusura degli uffici e della Sala lauree di Filosofia, dove fino al giorno prima lavorava la segreteria e si assisteva alla proclamazione di nuovi dottori e dottoresse.
A destare maggiore rabbia non è solo il fatto che UniTo non abbia segnalato la presenza di amianto in un’area che doveva in teoria essere bonificata, ma anche che la “scoperta” sia stata nascosta, facendo tra l’altro pervenire sollecitazioni agli studenti affinché non divulgassero la notizia.

Accompagnati dal coro di protesta “Fuori l’amianto dall’Università!”, ieri gli studenti hanno quindi effettuato un’azione dimostrativa davanti a Palazzo Nuovo per far conoscere la situazione anche agli altri frequentatori dell’ateneo. Dopodiché si sono diretti davanti all’aula che ospitava il Consiglio di Filosofia, dove da parte della rappresentante degli studenti Fioranna Fontana è stata presentata una lettera per denunciare apertamente i fatti avvenuti di fronte alle componenti del Dipartimento toccato dalla questione.
Nel documento si richiede la messa in sicurezza immediata degli spazi interessati, la conseguente restituzione degli spazi bonificati agli studenti e la garanzia di un monitoraggio costante sulla situazione amianto, in cooperazione con gli stessi studenti e i lavoratori dell’ateneo.

«Era un dovere portare all’attenzione del Dipartimento una tematica del genere, che non poteva passare inosservata – ha detto Fontana dopo il Consiglio – perché è una situazione che si aggiunge all’ulteriore disagio per la mancanza di spazi in università. UniTo deve tutelare il diritto allo studio e il diritto alla salute degli studenti e dei lavoratori che sono stati per anni in ambienti evidentemente non sicuri. Dobbiamo tra l’altro sentirci dire, nonostante la gravità della cosa, che come studenti stiamo portando avanti una posizione politica “troppo forte”, poiché l’Università si sarebbe impegnata nel corso degli anni alla bonifica dell’amianto. Dal nostro punto di vista – ha continuato – le responsabilità politiche non possono essere scisse dalle conseguenze pratiche e dalle ricadute che vediamo ogni giorno. Se l’interesse dell’Università fosse garantire il diritto allo studio in spazi adeguati e salubri non ci saremmo ritrovati in una situazione in cui ancora a distanza di anni dalla bonifica vengono trovati resti di amianto».

Pareri discordanti all’interno del Consiglio anche tra gli stessi professori del Dipartimento: «Diversi insegnanti hanno difeso l’Università – ha detto la rappresentante degli studenti – dichiarando la celerità della stessa nel risolvere nel corso degli anni la situazione amianto. Molti altri invece ci hanno sostenuto nelle nostre posizioni e ritenendo anche loro che la situazione dell’amianto a Palazzo Nuovo sia soltanto la ciliegina sulla torta di una situazione complessiva di disagio che vivono i professori stessi per la mancanza degli spazi».

Alla fine gli studenti hanno ottenuto di partire da questa lettera per portare l’istanza agli organi centrali dell’Ateneo: «Il Dipartimento ha accettato la lettera mettendola a verbale – ha concluso Fontana – e impegnandosi a far valere le richieste degli studenti, dei professori e dei lavoratori della segreteria. In aggiunta a ciò il Direttore Graziano Lingua si è detto favorevole a mantenere un contatto diretto e costante su come procederanno i lavori di bonifica».

 

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Categorie: Università

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