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29 Agosto 2022

La prima serata del Torino Todays

Dalla natura di Alynda Segarra al polistrumentismo di Tash Sultana, vi raccontiamo il debutto del festival svoltosi allo Spazio 211

Giulia Amodeo e Antonio Tedesco

Tash Sultana al Torino Todays

Tash Sultana al Torino Todays

Immaginate un pomeriggio di fine estate, riempito alla grande dai suoni e dalle emozioni portate sul palco del Torino Todays allo Spazio 211 di Parco Sempione, contesto che si è sposato alla grande con il “mood” che gli artisti di giornata hanno espresso con le loro esibizioni. Venerdì scorso siamo stati a seguire la prima data del festival che ha aperto una tre giorni all’insegna della musica internazionale di ampio respiro.

A sciogliere il ghiaccio mentre il pubblico iniziava ancora a raccogliersi è Eli Smart, hawaiano d’origine e inglese d’adozione, che fa avvertire già al primo ascolto questo miscuglio di appartenenze che lo contraddistingue. Tant’è che il suo genere è giustamente definito “Aloha Soul”, caratterizzato dalla contaminazione tra il sound tropicale delle isole Usa e il ritmo nord inglese, che ricorda i Beatles. Non a caso Liverpool è la città dove si è stabilito in Inghilterra. Ad accompagnare Eli Smart nell’esibizione come seconda voce dalle notevoli abilità canore e ad animare il palcoscenico con passi di danza euforici ci pensa invece Jordan Paul, altro hawaiano stabilitosi in Inghilterra sempre sulla scia dell’Aloha Soul.

Da Liverpool a New Orleans, città di nascita della band Hurray for the Riff Raff, seconda a salire sul palco del Torino Todays. Grande carica portata dalla frontwoman e fondatrice del gruppo Alynda Segarra, continua sperimentatrice nel trovare sound che possano accompagnare al meglio tematiche mai banali in testi che portando l’ascoltatore a riflettere. Di origine portoricana, la Segarra fa delle radici Nuyorican una base di partenza del suo stile, per poi andare a mescolare vari generi e svariate influenze: dal rock di Patty Smith al “nature punk”, dal pop alle percussioni africane. Simbolico l’ultimo album degli Hurray for the Riff Raff, Life on Earth, definito per via di testi tristi e fatalisti “un appello di speranza quanto un lamento funebre”. Il rapporto dell’uomo con la natura è infatti la tematica principale, quanto mai attuale nel discorso politico e sociale. «Non solo per sopravvivere – spiega Segara – ma anche per imparare a prosperare. L’importanza di adattarsi e imparare dalla natura: questi erano i temi che continuavano a venirmi in mente».

Dopo una breve pausa dedicata alla preparazione del palco, la serata continua con l’onda musicale di stampo internazionale.
Sul palco salgono infatti i Black Country, New Road, band britannica nata nel 2018 che ha conquistato le vette del successo l’anno successivo grazie ai primi due singoli: Athen’s, France e Sunglasses. Composta da Lewis Evans al sassofono, May Kershaw alla tastiera, Charlie Wayne alla batteria, Luke Mark alla chitarra, Tyler Hyde al basso e Georgia Ellery al violino, i sei ragazzi di Cambridge scaldano ed emozionano il pubblico con la loro musica di inclinazione sperimentale che spazia dall’alternative al pop ispirato a Billie Eilish, dal post rock e alla potente vivacità dei suoni tradizionali klezmer.

L’ultima esibizione ha come protagonista Tash Sultana, artista australiana gender fluid polistrumentista. Con una carica energetica travolgente, presenta il suo nuovo disco uscito nel febbraio 2021, Terra Firma. Rispetto agli album precedenti, che hanno segnato la sua fama internazionale, questo ha un rimando verso la necessità di rallentare e di costruire delle basi solide nella propria vita. Viene, infatti, definito come più concreto e consapevole in quanto è nato da un percorso spirituale dell’artista verso la (ri)scoperta delle proprie radici, del proprio io e del significato più profondo di cosa voglia dire essere umani. Capace di creare delle incredibili jam session, Tash Sultana si esibisce passando da uno strumento all’altro, tra cui loop station, chitarra, basso, piano, sintetizzatori, percussioni, sassofono, flauto dolce, lasciando il pubblico senza fiato con le tonalità che è in grado di produrre attraverso la sua voce.
Dopo aver ballato per un’ora su base elettronica, l’artista dedica i ringraziamenti al pubblico e all’organizzazione del festival, esprimendo la sua emozione con poche e chiare parole. Conclude il suo discorso parlando della fine del concerto come “un salto alle origini”: si esibisce infatti con i suoi brani più celebri, Notion e con una versione rivisitata di Jungle, unendone la versione tradizionale con le note elettroniche del suo stile attuale.

 

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Categorie: Musica

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