Home » Cultura » Garibaldi icona pop al Museo del Risorgimento
6 Ottobre 2022
Garibaldi icona pop al Museo del Risorgimento
Uno sguardo alla mostra dedicata alla figura dell’Eroe dei due mondi, uno dei primi esempi di brand marketing
Antonio Tedesco
A 140 anni dalla morte del condottiero di Nizza, il Museo del Risorgimento ha realizzato l’esposizione Garibaldi icona pop, aperta fino all’8 gennaio 2023 e incentrata sulla declinazione popolare e mediatica di questo generale e uomo politico nato nel 1807 e morto nel 1882, diventato nel tempo un mito e in seguito un’immagine usata da media e pubblicità.
A dare inizio alla serie di oggetti e articoli vari dedicati alla sua strabiliante vita di avventure troviamo una mappa del mondo dove vengono ripercorse le numerose tappe del suo viaggio che, come concepito dal direttore del Museo e curatore della mostra Ferruccio Martinotti, si esplica in una Rosa dei Venti che illustra le svariate anime di Giuseppe Garibaldi: politica e militare, geografica e commerciale, romantica e letteraria.
A questo si aggiunge la storicizzazione della sua immagine, che ha affermato l’utilizzo della sua figura nel corso del tempo attraverso quelli che Marinotti definisce “momenti angolari”: la visita del 1864 a Londra (dove viene accolto da imponenti manifestazioni d’affetto) che ne sancisce lo status di mito vivente; la morte dalla quale si genera il culto e infine il ‘900 che consacra la sua figura fino ai nostri giorni. Il viaggio e la storicizzazione costituiscono le coordinate spazio-temporali della mostra.
L’immagine di Garibaldi (divenuta da subito anche un ideale estetico di riferimento) comincia quindi a essere replicata su dipinti e oggetti di uso quotidiano, come coperchi per teiere, piatti, spille, fermagli, rasoi, salvadanai, vasi, porta-pastiglie e scatole per i bonbon; la sua figura viene inoltre “personificata” nelle statuine di varie pose e dimensioni realizzate in ceramica decorata Staffordshire. Compare anche sui francobolli di moltissimi Paesi (dagli Stati Uniti all’Unione Sovietica, dal Brasile all’Ungheria) e su numerosi articoli per fumatori, tanto che un famoso sigaro prende addirittura il suo nome.
Dai primi anni del Novecento, grazie alla sua fama di eroe planetario, la sua iconica immagine viene poi riprodotta sulle famose figurine Liebig, divenendo richiestissima dall’industria della pubblicità. Non manca l’eroe che spopola tra i più giovani, protagonista di battaglie di soldatini e copertine di quaderni scolastici.
Garibaldi viene inserito come personaggio protagonista in fotoromanzi (come in quelli pubblicati dalla rivista degli anni Cinquanta Le grandi firme), fumetti, graphic novel e nei giochi da tavolo. La sua vita leggendaria ispira canzoni (come i recenti brani di Sergio Caputo o degli Statuto) e le sue imprese vengono raccontate dal cinema. Nel 1934 esce, infatti, il capolavoro di Alessandro Blasetti sulla Spedizione dei Mille intitolato 1860, mentre risale al 1952 la pellicola Camicie rosse di Goffredo Alessandrini e Francesco Rosi, famosa per l’interpretazione di Anna Magnani nel ruolo di Anita, la moglie dell’eroe.
Dai giochi da tavola alle ceramiche inglesi, dalle figurine Lavazza ai fumetti e ai fotoromanzi, 140 anni dopo la sua morte, l’immagine di Garibaldi è ancora un’icona.