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4 Novembre 2022

Con EcoAgorà danza, musica e teatro diventano itineranti

È iniziato oggi il tour di uno spettacolo che raggiunge le periferie e coinvolge vari artisti, tra cui il frontman degli Eugenio in Via di Gioia

Antonio Tedesco

Presentazione di EcoAgorà

La presentazione di EcoAgorà

Una performance multidisciplinare e itinerante all’interno di un’opera d’arte, da portare in luoghi insoliti della città. È EcoAgorà, progetto promosso da Biancaneve s.c, Assemblea Teatro, Pav e Associazione Teatrale Orfeo – vincitore del bando del Pnrr Attività di spettacolo dal vivo nelle periferie – che vede la partecipazione di Eugenio Cesaro, frontman degli Eugenio in Via di Gioia.
L’iniziativa è stata presentata la scorsa settimana all’Hiroshima Mon Amour, partner del progetto insieme a Cap 10100.

Tutto parte da EcoAgorà, opera del Maestro dell’Arte Povera Piero Gilardi (fondatore del Pav – Parco di Arte Vivente) allestita per la prima volta nel 2015: si tratta di un piccolo anfiteatro ottagonale di legno, perfetto luogo di dialogo tra le persone contenente anche oggetti come una cesta di frutta e verdura, sacchi di juta e una zappa che rappresentano la vita semplice, accostati a strumenti scientifici che simboleggiano invece la potenzialità della ricerca scientifica.
L’opera è stata ricostruita appositamente per ospitare il progetto; a spiegarne la nascita è il Direttore Artistico dell’Hiroshima, Fabrizio Gargarone: «Gilardi incarna bene l’arte contemporanea, divenendo lui stesso un grandissimo attivatore di movimenti e delle arti in senso ampio. In questo contesto è nata la fusione artistica tra Hiroshima, il Pav per la parte prettamente teatrale e Cap 10100, che invece come da sua storia si occupa della danza. Uno scambio che di base è nato da un discorso legato alla questione climatica e le cause riconducibili a un’economia liberista sfrenata».

In questo contesto si inserisce alla perfezione Eugenio Cesaro: «L’associazione con lui è stata naturale – ha spiegato Gargarone – per la sua musica e le tematiche che porta ed è stato come sempre disponibile nel mettersi a servizio dell’idea».
Ha continuato Renzo Sicco, regista e direttore artistico di Assemblea Teatro: «A giocare intorno all’opera saranno sette attori, di cui due professionisti e cinque volontari, sia studenti che pensionati. Un perno centrale della performance sarà la poesia di una ragazza, che a causa di una malattia progressiva non esce da tre anni poiché non può rischiare di prendere il Covid. Tutto il resto sarà una sorpresa, anche per Eugenio che non è ancora al corrente di come si svolgerà lo spettacolo nei particolari, ma che con la sua leggerezza e ricchezza lessicale fatta anche di ironia saprà calarsi perfettamente all’interno della sceneggiatura».
Cesaro si è detto molto felice di partecipare al progetto: «Sono entrato a giochi fatti ma mi sono subito trovato a mio agio nel dialogo tra diverse azioni artistiche. A ciò si aggiunge la suspence di godere dello spettacolo nei giorni delle esibizioni, quindi totalmente live».

Ha aggiunto il proprio punto di vista anche Valentina Gallo di Associazione teatrale Orfeo e Cap 10100: «Provare in questo anfiteatro a livello di danza ci ha messo a dura prova visto lo spazio ristretto, ma ci ha dato l’opportunità di sperimentare e dare libero accesso alla nostra creatività, cose che non viene consentita in genere alle scenografie di ballo».

Il primo dei quattro appuntamenti previsti è stato oggi al Mausoleo Bela Rosin. I prossimi due – alle 15.30 e ad accesso libero – saranno il 6 novembre alle Arcate dell’ex Moi (via Giordano Bruno 201) e il 26 novembre alle case popolari di via Arquata/via Rapallo; ultima tappa il 9 dicembre all’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti.
«Tra i luoghi dove porteremo lo spettacolo – ha concluso Gargarone – quella più visionaria è sicuramente il carcere, oltre al contesto di borgata che troveremo in via Arquata. Al termine del tour l’opera, dal valore di 30.000 € circa, verrà donata alla Città di Torino, che ci auguriamo la esporrà in un luogo che possa essere a disposizione della collettività».

 

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Categorie: Cultura

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