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20 Gennaio 2023

Credenze e auguri del Capodanno cinese

Dai riti per propiziarsi salute e felicità agli oggetti da non regalare per evitare la sfortuna, usi e tradizioni della Festa di Primavera

Silvia Bruno

Grafica rossa e dorata Anno del Coniglio Capodanno cinese

Il 22 gennaio inizia l’Anno del Coniglio

Da alcune settimane – Covid permettendo… – oltre un miliardo e mezzo di cinesi si sta preparando alla Festa di primavera, da noi ribattezzata impropriamente come il loro Capodanno, che sarà domenica 22 gennaio e inaugurerà l’Anno del Coniglio d’Acqua. Si tratta in realtà di un periodo di celebrazioni più lungo, perché arriva fino al 5 febbraio e termina con la Festa delle Lanterne. Quindici giorni in cui rivivono antiche superstizioni e abitudini a cui nessun cinese rinuncerebbe mai.

Alcune credenze riguardano in modo specifico la data di Capodanno: in queste 24 ore sono bandite del pulizie, sia per quanto riguarda la casa che il bucato, perché si ritiene che siano azioni che allontanino la buona sorte e il benessere economico; per lo stesso motivo non ci si lava nemmeno i capelli, termine che in cinese è identico all’espressione “diventare ricchi”.
Inoltre per propiziarsi la salute non è consigliabile usare aghi, forbici, coltelli e in generale oggetti appuntiti, si evita di pronunciare parole considerate sfortunate (come ad esempio “morte”) e non si cucinano zuppe – a partire da quella di riso – perché viste come un simbolo di povertà. La tradizione dice anche che è meglio non prendere medicine ed evitare di preparare i rimedi della medicina tradizionale cinese, ancora diffusi soprattutto nelle campagne.
Infine, nel primo giorno del nuovo anno le donne sposate non possono andare a trovare i genitori, altrimenti porterebbero sfortuna a tutta la loro famiglia.

In realtà poi la Festa di Primavera assomiglia al nostro Natale, perché le persone si scambiano dei regali, ma anche in questo caso ci sono oggetti considerati di cattivo auspicio.
Ad esempio torniamo a parlare degli oggetti appuntiti o affilati, metafore del desiderio di voler tagliare e quindi interrompere un rapporto di qualunque tipo; oppure le scarpe, il cui suono richiama la parola che indica un evento sfortunato. Non si donano nemmeno fazzoletti, tovaglioli, fiori e piante in vaso (riservati ai momenti di lutto), ombrelli (parola simile a quella che indica rottura o separazione) e orologi, simbolo inesorabile del tempo che passa. La frutta è sempre un regalo ben accetto basta che non ci siano le pere, simili foneticamente al verbo partire. Non sono regali graditi neanche gli specchi, che secondo la superstizione attirano gli spiriti maligni.
Da evitare assolutamente anche qualsiasi oggetto bianco o nero perché sono i colori tradizionali dei funerali e in generale i numero 4, che in cinese suona come la parola “morte”: è sorprendente, ma ecco il motivo per cui ad esempio negli ascensori manca il bottone del quarto piano.

Rispettando tutti questi usi si può comunque augurare guò nián hao: felice anno nuovo!

 

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Categorie: Cultura

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