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13 Aprile 2023

Happiness on Tour, come imparare a essere felici

La presentazione della tappa torinese dello spettacolo motivazionale gratuito in programma il 18 aprile al Palaruffini

Antonio Tedesco

Relatori in conferenza stampa - Happiness on Tour

La presentazione di Happiness on Tour

Valorizzare un diritto che non è scritto esplicitamente nella Costituzione italiana, ma che spetta a ognuno di noi: la felicità. È quanto si propone Happiness on Tour, una giornata di eventi che si concluderanno martedì 18 aprile al Palaruffini di Torino, illustrati ieri in conferenza stampa all’Urban Lab di piazza Palazzo di Città

L’idea nasce dalla Fondazione della Felicità Ets, costituita nel 2022 grazie alla volontà di un gruppo eterogeneo di professori universitari, coach, professionisti ed esperti di neuroscienze. Lo scopo dell’ente è quello di avere due milioni e mezzo in più di persone felici ogni anno e per farlo organizza coaching show, spettacoli motivazionali, incontri nelle scuole.
In più, esistono un’app (ideata da studentesse e studenti del Politecnico in collaborazione con Deloitte) e un manuale per coinvolgere ragazzi e ragazze: un percorso che parte nei palazzetti dello sport e nei teatri e continua in classe, dove per due mesi si studiano i fondamenti della felicità, per applicarli alla vita di tutti i giorni.

Ogni tappa del tour si compone di due iniziative: la matinée dedicata ai giovani Chi è felice non bulla, non sballa e… non molla e lo spettacolo serale gratuito L’arte di essere felici, rivolto a genitori, studenti universitari, anziani, adulti, educatori, volontari e a tutte le persone che vogliono scoprire strategie concrete per imparare a gestire le emozioni e così costruire un futuro migliore. A tutto ciò si aggiunge il progetto Vite – Storie di felicità, realizzato in partnership con Generali.

Spiega Walter Rolfo, Presidente della fondazione: «A scuola ci insegnano la Divina Commedia a memoria e i nomi dei Sette Re di Roma, ma nessuno ci insegna a gestire l’ansia, a sopportare un amore finito male, a progettare i nostri sogni. Lo impariamo al prezzo di ferite e lacrime – continua – intorno ai 30 anni, magari col sostegno di un analista, di un mental coach o leggendo libri di self help. Il nostro scopo è aiutare i ragazzi e le ragazze ad allenarsi da subito, e metterli in condizione di arrivare più forti al domani e di costruirsi il miglior futuro possibile».

«Ho creduto fin dall’inizio nella forza di questo progetto – ha detto l’Assessora alle Politiche Educative e Giovanili della Città di Torino Carlotta Salerno – perché la felicità è una condizione che spesso viene messa in secondo piano, senza che ne sia riconosciuto il suo valore autentico. Per questi motivi il Comune è stato al fianco della fondazione fornendo tutto l’aiuto possibile. La diffusione della matinée a tutte le scuole, il coinvolgimento del volontariato civico nella parte serale e la concessione del Palaruffini – ha concluso – hanno proprio lo scopo di dare al maggior numero di persone possibili l’opportunità di allenarsi, per qualche ora, a stare bene. Il prossimo martedì migliaia di persone, di tutte le età, potranno dedicarsi alla ricerca della propria felicità».

 

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Categorie: Cultura

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