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23 Maggio 2023
Lavorare come disaster manager
Le competenze richieste e gli ambiti di intervento del professionista che coordina i soccorsi in caso di calamità, ma soprattutto prevede i rischi e pianifica gli interventi
Silvia Bruno
Gestire le emergenze e programmare strategie per prevenire e ridurre il rischio di disastri. È il lavoro del disaster manager, figura professionale con competenze multidisciplinari che sta diventando sempre più importante in presenza di catastrofi naturali (pensiamo all’alluvione in Emilia-Romagna) più o meno strettamente collegate ai cambiamenti climatici.
Come si può leggere sulla pagina InformaGiovani dedicata a questa professione, il disaster manager può lavorare per enti come la Protezione Civile, le Unità di crisi, amministrazioni locali e aziende private.
Il suo contesto di intervento si inserisce in un approccio complessivo ai problemi ambientali. Nella gestione della stretta emergenza – verificando il rispetto delle normative vigenti per queste situazioni – coordina gruppi di lavoro per organizzare i soccorsi, sia medici che di altro tipo, come le unità cinofile, i mezzi di trasporto necessari (avete visto le unità anfibie nelle strade di Forlì?) o gli artificieri quando si tratta di disinnescare ordigni o far esplodere oggetti sospetti.
La maggior parte del lavoro però riguarda l’ambito della prevenzione: grazie a modelli di simulazione l’obiettivo è individuare possibili scenari di rischio, analizzarne i dati e pianificare le relative azioni di intervento. In seguito a queste previsioni il disaster manager prepara anche manuali operativi sulle procedure di emergenza da adottare a seconda delle situazioni e dei contesti territoriali e istituzionali.
Si tratta quindi di un profilo che richiede diversi tipi di competenze, dalla geologia al pronto intervento, dalla psicologia alla sociologia.
Per quanto riguarda la formazione, il punto di partenza è senza dubbio un corso universitario tecnico-scientifico come può essere Ingegneria, Geologia o Scienze naturali. Al Politecnico di Torino ad esempio la laurea magistrale in Ingegneria per l’ambiente e il territorio ha l’indirizzo Gestione dei rischi naturali e percorsi simili sono attivati all’Università Politecnica delle Marche e negli atenei di Udine, L’Aquila e Nuoro.
In seguito sarà poi necessario frequentare master e corsi di specializzazione, come la Scuola in Disaster Management sempre a Nuoro, l’Accademia di Protezione Civile e gestione delle emergenze presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma o i corsi di formazione dell’Assodima – Associazione Nazionale Disaster Manager.
Dal punto di vista contrattuale sono previsti 3 livelli in base alle attività svolte e alla realtà in cui si opera; il quadro di riferimento è la norma tecnica Uni 11656/2016 (Attività professionali non regolamentate – Professionista della Protezione Civile – Disaster manager).