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1 Giugno 2023

Le mille notti per celebrare il 2 Giugno

Il nuovo film del regista torinese Stefano Di Polito, proiettato domani nel cuore di Aurora, racconta la vita di giovani figli di immigrati, ma non per questo meno italiani

Silvia Bruno

Sei volti di giovani con cielo notturno e luna - Le mille notti

I giovani protagonisti di Le mille notti

Domani è la Festa della Repubblica e diventa quindi significativo che proprio in questa data a Yalla Aurora – il centro giovanile nato accanto alla Moschea di via Chivasso – sia presentato Le mille notti, il nuovo lavoro di Stefano Di Polito, dove protagoniste sono le nuove generazioni di italiani, nati da genitori di diversi continenti.

Il film prende spunto dalla raccolta Le mille e una notte, ma in questo caso a raccontare la propria storia al Sultano – immaginato sul Lungo Dora – nella speranza di ricevere la grazia sono sei ragazzi torinesi, di cui cinque con background migratorio (da Marocco, Senegal, Cina e Pakistan) e una con famiglia trasferita dal Sud Italia. I loro nomi sono Maali Atila, Adama Diack, Awa Diack, Luisa Zhou, Syed Ashgar e Francesca Augello: non sono attori professionisti, ma sono stati coinvolti in seguito a un laboratorio cinematografico nell’ambito progetto europeo ToNite e curato dallo stesso Di Polito nel quartiere Aurora, che da sfondo diventa anche protagonista del film.
«Le Mille Notti è una favola contemporanea che narra la realtà attraverso la voce di alcuni giovani – dichiara il regista – a cui ho chiesto di raccontare la loro vita in un Paese che fa fatica a riconoscere la multiculturalità come una ricchezza. Si tratta di un film sull’importanza di sentirsi fratelli e sorelle indipendentemente dalle proprie origini. Se ascoltassimo cosa hanno da dirci le nuove generazioni, oltre a liberarle dai pregiudizi che continuano a vivere, salveremmo anche noi stessi, perché le aiuteremmo a rendere la società più giusta ed egualitaria».

Non è la prima volta che Stefano Di Polito, classe 1975, si occupa di giustizia sociale e diritti degli immigrati. Figlio di operai Fiat immigrati dal sud Italia, nel 2014 esordisce con il film Mirafiori Lunapark (con Alessandro Haber e Antonio Catania, prodotto da Mimmo Calopresti) attingendo dai suoi ricordi e da vicende realmente accadute.
Nel 2019 gira Waiting, un documentario manifesto sullo ius soli ambientato nelle scuole di Aurora, che viene presentato alla Camera dei Deputati.
In seguito a questa esperienza decide di realizzare il laboratorio cinematografico nello stesso quartiere che porterà alla realizzazione di Le mille notti, coinvolgendo gli abitanti e in particolare ragazze e ragazzi figli di immigrati, nati e cresciuti qui, ma lontani da essere riconosciuti come italiani.

Di Polito ha scelto di raccontare storie nelle quali specchiarsi, che vogliono contribuire a superare gli sguardi e le resistenze che questi giovani vivono tutti i giorni: «Per esempio c’è Syed che fa le consegne in auto e in giacca e cravatta, o Luisa, una ragazza di origine cinese che ha studiato alla Holden e adesso scrive, fa teatro, fa la copy. Torino è multiculturale ma se si “attraversa il ponte”, se ci si sforza di andare oltre i pregiudizi, altrimenti resta un’idea».

Il film unisce le generazioni e crea speranza «come un gesto politico – conclude il regista – perché indica che solo sentendosi tutti cittadini della stessa Repubblica, riusciremo a difenderla. E noi festeggeremo pienamente il 2 Giugno con chi vorrà unirsi alle nuove generazioni di italiani, che ci ricordano l’importanza di vivere e celebrare la Democrazia».

 

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Categorie: Intercultura, Primo piano

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