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9 Giugno 2023

Unire la città secondo Torino Stratosferica

I progetti messi in campo dal collettivo di city imaging e l’impatto positivo sui cittadini: dal Precollinear Park alla Royal Green Walk

Antonio Tedesco

Gruppo di persone che bevono - Torino Stratosferica cso Farini

Il nuovo progetto in corso Farini

Torino cambia, per essere più sostenibile, per diventare più attrattiva nei confronti dell’estero, per trattenere chi qui studia o lavora. I cambiamenti però non devono necessariamente essere calati dall’alto e in questo senso c’è chi si spende affinché le mutazioni partano innanzitutto dall’unione dell’esistente, su cui cucire il nuovo abito della città.
Un compito certo non semplice, ma come dimostra Torino Stratosferica, una volta iniziato non si riesce più a smettere. Il collettivo di city imaging – dopo aver riqualificato nel 2020 la linea del tram 3 su Corso Gabetti dando vita al Precollinear Park – continua a proporre nuovi progetti di placemaking, che potremmo tradurre con un nuovo modo di realizzare e gestire gli spazi pubblici.

Del progetto che collega Ponte Regina Margherita con piazza Hermada si è parlato nelle ultime settimane per via della futura riattivazione dei binari del tram, con il conseguente smantellamento di un luogo che si è reso sfondo perfetto per gli incontri culturali e sociali che vi si sono tenuti in questi anni. Uno scenario a cui i residenti si sono affezionati non poco, tanto da lanciare una petizione per preservare il corridoio verde.

A tal proposito parliamo con Laura Martini, General Manager di Torino Stratosferica: «Gli spazi di corso Gabetti in accordo con la Città di Torino sono ad uso temporaneo fino alla fine di agosto. Quando abbiamo fatto le opere di riqualificazione sapevamo quindi che il tram sarebbe ritornato e che avremmo dovuto restituire lo spazio. Poi è ovvio che questo abbia creato un sentimento ambivalente sia in noi che nei cittadini che vivono nella zona. È un progetto che indubbiamente ha fatto del bene alla città – continua Laura – unendo le Circoscrizioni 7 e 8 e fungendo da cerniera tra due quartieri. D’altronde, il ritorno del tram viene giustamente visto come qualcosa di cui si ha bisogno per chi vive dall’altra parte del Po».

Il patrimonio di conoscenza portato dal Precollinear Park in ogni caso non si disperde, come testimonia il nuovo progetto di riqualificazione che sta avvenendo in corso Farini: «Negli ultimi anni abbiamo imparato tanto e vogliamo trasferire l’esperienza in altri luoghi della città. Questo è un progetto consequenziale – dice Laura – nato in collaborazione con il partner Cities4Forest, organizzazione internazionale impegnata nel Partner Forest Program sostenuto dal World Resources Institute, che ci ha finanziato dei corsi di auto-costruzione per realizzare tavoli, aiuole e piccoli spalti per fare eventi culturali. Tutto questo è a disposizione del nostro Giovedì in corso Farini».

Il progetto sta trovando nuovi sbocchi da cui far confluire il cambiamento. Da luogo semi abbandonato, nonostante l’adiacente Campus Einaudi, la via sta trovando nuova luce a partire dall’intitolazione a Ottavio Mai avvenuta lo scorso ottobre. Un contesto che permette di allargare gli orizzonti, come racconta Laura: «Stiamo cercando di costruire una comunità di volontari e di associazioni della zona come l’Off Topic, l’Associazione Quore e l’Associazione Nes. Viale Ottavio Mai piano piano si sta popolando e si sta aprendo. Avere uno spazio ad uso delle persone che vivono lì e della popolazione studentesca – continua – ci è sembrata una buona idea. Per noi è una grande conquista vedere quella zona popolata da classi che fanno lezioni, da genitori che portano i bimbi nel pomeriggio o da residenti che la sera mangiano lì».

Ma le intuizioni di Torino Stratosferica non si fermano qui. L’ultima novità è la Royal Green Walk, un altro progetto di connessione come il collettivo ci ha ormai abituato, in programma sabato 10 e domenica 11 giugno. «Tutto è nato all’interno di un tavolo che abbiamo aperto con ex dirigenti del Comune – spiega Laura – e dalla voglia di non disperdere queste conoscenze. L’idea è attraversare all’aperto la Torino antica dei musei e dei giardini reali, dalle Porte Palatine alla Mole». Il passo successivo è stato mettere d’accordo varie proprietà e coinvolgere i privati: «Siamo alla fine riusciti a trovare una quadra – conclude la General Manager – e a fare questa sperimentazione che speriamo funzioni, con l’intenzione che nel futuro possa essere non solo un evento sporadico, ma che si possa fare periodicamente magari con il sostegno più duraturo della città».

 

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Categorie: Primo piano, Scoprire Torino

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