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7 Luglio 2023

Le regole dietro ai saldi

Regioni e Comuni dettano indicazioni precise sulle vendite di fine stagione, dalla chiara identificazione della merce interessata all’obbligo di esporre il prezzo originario

Silvia Bruno

Manichini con maglietta rossa e scritta Sale - regole saldi

Alla base dei saldi esistono regole precise

Ieri 6 luglio in quasi tutta Italia sono iniziati i saldi estivi, momento atteso da chi è più shopping-dipendente, ma utile per chiunque cerchi di risparmiare.
Tutti ne abbiamo approfittato almeno una volta, ma probabilmente pochi di noi sanno che dietro agli sconti esistono regole e indicazioni dettate da Regioni e Comuni a cui i punti vendita devono sottostare, pena il pagamento di multe.

Iniziamo a dire che il periodo dei saldi è deciso tempo prima: in questo caso la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha stabilito la data di ieri fin da marzo, decretando una durata di otto settimane, anche non continuative. È demandata poi ai Comuni la scansione temporale di questo periodo, in accordo con le associazioni di categoria interessate a livello locale, a partire ad esempio da Confcommercio.

Parlando della Città di Torino in particolare, l’Ordinanza n. 3332 dello scorso 6 giugno decreta la fine dei saldi per il 31 agosto, precisando che gli esercenti hanno l’obbligo di esporre un’apposita informativa per i consumatori con le principali regole sulle vendite di fine stagione e che in caso di mancato rispetto delle norme le multe possono variare da 516 a oltre 3.000 euro.

Ma quali sono queste norme?
La prima è forse quella che sentiamo più spesso: è obbligatorio esporre il prezzo normale di vendita, lo sconto espresso in percentuale e il prezzo in saldo. Di conseguenza è vietato indicare prezzi ulteriori e diversi, come non era possibile fare svendite nel mese precedente al 6 luglio.
Poi l’operatore commerciale deve mostrare l’applicazione dei ribassi in modo chiaro e non ingannevole – indicando anche la durata esatta degli sconti – sia nel punto vendita che in tutti i suoi messaggi pubblicitari, in forma cartacea oppure online. Inoltre, in caso di controlli, il venditore deve essere in grado di dimostrare la veridicità delle informazioni fornite.

Per quanto riguarda la merce in saldo, deve essere fisicamente separata da quella non oggetto di sconti, oppure chiaramente identificabile con cartelli. La vendita dei prodotti deve avvenire secondo l’ordine cronologico delle richieste fino all’esaurimento delle scorte, circostanza che bisogna segnalare chiaramente.
I consumatori infine hanno il diritto di farsi sostituire la merce eventualmente difettosa o di essere rimborsati per quanto pagato.

E con questo, buoni saldi.

 

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Categorie: Economia, Primo piano

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