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11 Ottobre 2023

Dentro il mondo di Tim Burton

Alla Mole Antonelliana è stata inaugurata la mostra dedicata al regista americano: oltre 500 oggetti che raccontano la creatività di un artista sempre all’opera

Silvia Bruno

Tim Burton davanti a pannello mostra - Mostra il mondo di Tim Burton

Tim Burton alla presentazione della mostra (ph. A. Guarnera)

Non solo la figura di un regista, ma anche l’essenza di disegnatore, pittore e artista tutto tondo, capace di tradurre in immagini mondi e personaggi nati da una fantasia senza confini. È quanto vuole rappresentare la mostra Il mondo di Tim Burton, aperta da oggi al 7 aprile al Museo Nazionale del Cinema di Torino, in un’esposizione che si fonde magicamente con le originali architetture della Mole Antonelliana, dando vita a quello che lo stesso regista americano – in questi giorni in città – ha definito una “casa delle meraviglie”.

La mostra arriva per la prima volta in Italia, con un ricchissimo patrimonio di oltre 550 oggetti, fra schizzi, dipinti, disegni, fotografie, concept art, storyboard, costumi, opere in movimento, pupazzi e installazioni scultoree a grandezza naturale. Troviamo certamente riferimenti ai suoi film (da Beetlejuice a Edward mani di forbice, da Nightmare Before Christmas ad Alice nel Paese delle Meraviglie) e a lavori più recenti come la serie Netflix Mercoledì, ma anche semplici polaroid o immagini realizzate con le più varie tecniche, frutto dell’ispirazione del momento.

Perché il 65enne regista americano è un artista solitario che senza sosta disegna e progetta, ovunque si trovi. Per questo anche in viaggio si organizza sempre per avere uno spazio creativo in cui poter dipingere e scrivere, circondato da lavagne di sughero su cui appuntare le idee. In una nicchia del Museo possiamo vedere la ricostruzione di uno di questi studi privati, che restituisce l’anima e l’intero mondo di Tim Burton.

Ma tutta la Mole Antonelliana si trasforma per ospitare la mostra, in un itinerario che dai giardini esterni – in cui sono presenti cespugli “alla Edward mani di forbice” – fino alla rampa elicoidale illustra l’evoluzione dell’immaginario dell’autore. Un regista che da disegnatore della Disney a fine anni ’70 («Lì ho imparato molto ma non corrispondevo al loro stile») negli anni ha reinventato il cinema di genere, raccontando in modo particolare mondi bizzarri e personaggi fuori dagli schemi.

Nella parte finale della rampa – forse lo spazio più suggestivo della Mole e la parte più bella per i fan – sono presenti disegni preparatori, dipinti, note di sceneggiatura e storyboard di decine di protagonisti dei suoi film e in particolare della serie Mercoledì, di cui sono esposti materiali in esclusiva per la mostra italiana.
Tim Burton è molto affezionato alla figlia della famiglia Addams: «La adoro perché è molto vicino a me. Anche io sono stato un adolescente “disturbato”. Ero un outsider e un reietto. Questa sensazione non mi abbandona mai». E noi lo ringraziamo per questo.

 

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Categorie: Cultura, Primo piano

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