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26 Gennaio 2024

Protezione dei dati personali: cos’è e perché farci attenzione

In occasione del Data Protection Day del 28 gennaio, un focus sulle norme in materia e sui motivi per cui è importante non abbassare la guardia

Silvia Bruno

Mani su tastiera pc con disegno lucchetto - dati personali

Il 28 gennaio è il Data Protection Day

Nome e cognome, indirizzo di casa e mail, telefono, estremi di documento d’identità, conti correnti e carta di credito, indirizzi ip e geolocalizzazione. Sono i dati personali, che dicono tutto di noi e che ormai – ogni giorno e più o meno consapevolmente – lasciamo sul web come molliche di pane.
Con un mondo che vive sempre più in rete, negli ultimi decenni è emerso il problema della protezione di queste informazioni, che in mani sbagliate possono creare gravi danni.

Per sensibilizzare su questi temi, nel 2006 il Consiglio d’Europa ha istituito per il 28 gennaio il Data Privacy Day, ricordando la data del 1981 in cui venne firmata la cosiddetta Convenzione 108, che già allora stabiliva le modalità con cui garantire a ogni individuo il rispetto del diritto alla vita privata in relazione all’elaborazione automatica dei suoi dati personali.

Oggi su questo tema a livello europeo la norma in vigore è l’ormai famoso Regolamento Gdpr, operativo dal 2018, che stabilisce in che modo le informazioni sensibili possano essere raccolte, custodite, conservate ed eliminate, grazie a dichiarazioni fondamentali come il consenso informato, la finalità della raccolta e la garanzia di sicurezza.

In Italia però una legislazione sulla privacy è presente fin dal 1996, con aggiornamenti e adeguamenti successivi che hanno portato nel 2003 all’approvazione di un Codice nazionale in materia di protezione dei dati personali. Questo testo all’avanguardia voleva soprattutto tutelare i cittadini, introducendo per loro diritti ma anche obblighi per chi raccoglie i dati, come la necessità di una informativa con i motivi e le modalità dell’utilizzo dei dati, operazione da autorizzare espressamente.
Inoltre si istituivano figure come il Titolare, il Responsabile e gli Incaricati del trattamento, che a vari livelli possono operare sulle informazioni raccolte. In questo senso però l’ente più importante è il Garante della Privacy, un’autorità pubblica indipendente il cui compito fondamentale è verificare e controllare la regolarità del trattamento dati, disponendo sanzioni amministrative in caso di violazioni.

Il Gdpr ha quindi ulteriormente esteso tutele e obblighi in tutta l’Unione Europea uniformando le norme già esistenti, istituendo un’autorità di vigilanza sovranazionale e istituendo anche il diritto all’oblio, ossia a veder cancellate le proprie informazioni rese pubbliche.

Ecco perché occorre sempre fare attenzione quando accediamo a nuovi siti internet o facciamo un’iscrizione, dal portale per comprare i biglietti dei concerti al concorso dei biscotti per vincere un viaggio ai Caraibi: spesso è certamente lungo e noioso leggere le condizioni delle informative, ma dato che la legge ci dà gli strumenti per difendere la nostra privacy, usiamoli. Solo così avremo davvero il controllo sui dettagli più sensibili della nostra vita.

 

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Categorie: Primo piano, Tecnologie

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