Home » Cultura » Serie tv turche: alcune curiosità sul fenomeno che appassiona il mondo

22 Marzo 2024

Serie tv turche: alcune curiosità sul fenomeno che appassiona il mondo

Tempi serrati e attenzione maniacale verso i dati di ascolto sono alcune caratteristiche di queste produzioni che forse non tutti conoscono

Mara Mattioda

Ragazza e ragazzo all'aperto - Bitter Sweet serie tv turche

Una scena della serie Bitter Sweet

La ragazza e l’ufficiale, Bitter Sweet – Ingredienti d’amore e Terra Amara sono solo una minima parte di un fenomeno intergenerazionale che, negli ultimi anni, è diventato tanto inarrestabile da riempire i palinsesti e le piattaforme digitali in Italia e nel mondo: le serie tv turche.
Ma cosa si nasconde dietro la realizzazione di queste storie, spesso pittoresche, che appassionano il mondo?
Le risposte a questa domanda sono molteplici, come numerose sono le curiosità dietro al mondo delle dizi, il nome con cui vengono chiamate in patria.

COME VENGONO GIRATE
Innanzitutto va detto che la Turchia è il secondo paese al mondo per numero di esportazioni di serie tv dopo gli Stati Uniti e, ogni anno, sono all’incirca una sessantina le produzioni in lotta per gli ascolti.
La differenza fondamentale tra le serie turche e quelle nostrane risiede nel fatto che nelle prime gli episodi vengono scritti, girati e trasmessi nel giro di pochi giorni: si tratta di un meccanismo dai costi ridotti che prevede una produzione incessante di materiale in cui si realizzano, a cadenza settimanale, episodi della durata di circa due ore (tagliati a 40 minuti nella versione internazionale). Un sistema sicuramente complesso, fatto di tempi serrati e ampi spazi per rimodellamenti dell’ultimo minuto, che strizza l’occhio anche agli umori del pubblico. Infatti, la pratica del girare una serie contemporaneamente alla messa in onda, permette sia al team produttivo di aggiustare la sceneggiatura quando l’interesse degli spettatori sembra calare, sia ai canali di prendere decisioni anche drastiche sul destino delle opere stesse.

COME SI CALCOLANO GLI ASCOLTI
Per quanto vasta possa essere la loro ideazione e realizzazione, il sistema delle dizi deve fare i conti quotidianamente con un sistema di calcolo degli spettatori a tratti spietato.
Il motivo per cui le serie turche non hanno un numero prefissato di episodi risiede proprio nel fatto che gran parte dell’attenzione delle case di produzione e dei canali vada al calcolo del rating (cioè il punteggio di valutazione di ogni puntata in base al numero di spettatori), grande fonte di preoccupazione anche per gli spettatori più appassionati.
Le valutazioni vengono effettuate sulla base della registrazione dei dati di ascolto in riferimento ad alcune categorie di pubblico, diviso per età, livello di istruzione e fascia sociale. Una serie è considerata di successo se ottiene un risultato pari o superiore a 4 per ogni parametro considerato, un risultato simile al 20% di share italiano.
Succede spesso che una dizi venga cancellata per bassi ascolti e non arrivi al termine della stagione; tuttavia questi dati, pur essendo rilevanti, non sempre determinano il buon esito di una produzione: può accadere, infatti, che una serie continui grazie alla sua ottima distribuzione all’estero nonostante un pubblico non numeroso.

LA CENSURA
Un ultimo importante aspetto che va considerato quando si parla di serie turche è la censura praticata in patria. Le produzioni hanno come scopo quello di dare un’immagine positiva della società turca, così da far conoscere gran parte delle tradizioni e della cultura proprie del paese. In effetti questo accade, ma emergono anche diverse contraddizioni: nelle dizi, ad esempio, non vengono mostrate sigarette e le immagini di alcolici sono volutamente offuscate; inoltre esistono alcune emittenti che non trasmettono scene con coppie che si scambiano baci sulle labbra.
Che siano stagioni complete o fugaci momenti, produzioni più o meno censurate, quel che è certo è che le serie turche, con il loro spaziare tra svariate linee narrative, hanno raggiunto straordinari risultati nelle esportazioni all’estero, generando attesa e curiosità tra appassionate fasce di pubblico in giro per il mondo.

 

Tag: , , , ,

Categorie: Cultura, Primo piano

Commenti (1)

  1. Chiara ha detto:

    La serialità turca è un vero e proprio fenomeno in Italia, ormai!! Bellissima analisi!

Lascia un commento