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26 Marzo 2024

70 anni di tv e 100 di radio

I due mezzi di comunicazione festeggiano quest’anno compleanni importanti: ripercorriamo insieme alcune tappe della loro storia

Mara Mattioda

Televisore anni '60 su sgabello con sfondo a quadretti - 70 anni di tv

Nel 2024 la tv italiana compie 70 anni

È il 3 gennaio 1954 quando l’annunciatrice Fulvia Colombo comunica ai primi spettatori sintonizzati l’inizio delle trasmissioni televisive della Rai. Fino a quel momento gli italiani hanno avuto a che fare unicamente con la radio, principale fonte di notizie e di intrattenimento dal 1924 e l’avvento del piccolo schermo si presenta come una novità senza precedenti.

Il timore iniziale è quello che la televisione possa indebolire il mezzo radiofonico al punto da farlo scomparire: per quanto aggregante e di compagnia, la radio può soltanto essere ascoltata e tutto ciò che succede viene visto unicamente da addetti ai lavori e da un pubblico ridotto.
L’arrivo della televisione si pone quindi come un terremoto che destabilizza profondamente il mondo radiofonico: se vuole sopravvivere, la radio deve trovare un’alternativa. E questo accade: da apparecchio ingombrante che occupa i salotti italiani, il mezzo radiofonico diventa un oggetto trasportabile, ma soprattutto economico. A realizzare questa magia è il transistor, un piccolo componente elettronico che fa della radio uno strumento alla portata di tutti, in grado di trasmettere un numero sempre maggiore di programmi in diretta fruibili da qualunque luogo e in ogni momento.

La storia di questi due mezzi di comunicazione si sviluppa in parallelo nel corso dei decenni.
La radio e la tv della Rai si trovano in una situazione di monopolio e il proposito iniziale è quello di produrre contenuti educativi e informativi, usati anche per contrastare l’analfabetismo con programmi dedicati.
Le prime trasmissioni televisive cominciano nel tardo pomeriggio con La Tv dei ragazzi, per poi interrompersi e riprendere dalle 20.45 con il telegiornale e altri programmi fino alle 23: un altro mondo rispetto ai ricchi palinsesti a cui siamo abituati oggi.
Mentre la radio si lega sempre più alla trasmissione in diretta, alla fine degli anni Sessanta la televisione, grazie allo sviluppo delle tecnologie di registrazione, ha la possibilità di mandare in onda i programmi in un secondo momento.

Dagli anni Sessanta in avanti si susseguono decenni di profonde evoluzioni per entrambi i media, tra cui la nascita delle radio libere (emittenti illegali che trasmettono da luoghi non soggetti al controllo statale), l’inaugurazione del secondo e terzo canale (ora Rai Due e Rai Tre), ma soprattutto l’avvento delle trasmissioni a colori nel 1977.
Negli anni Ottanta arriva Mediaset e termina il monopolio pubblico, mentre radio e tv continuano a moltiplicarsi, tanto da rendere necessario un intervento legislativo per regolarizzare il panorama radiotelevisivo.
Con la nascita del web si pone la questione dell’approccio alla rete dei media tradizionali, che creano i loro primi siti internet. Arrivano poi la tecnologia del digitale terrestre e negli ultimi anni, soprattutto, l’esplosione delle piattaforme di streaming.
Radio e televisione riusciranno a resistere a queste rivoluzioni? É una domanda a cui si potrà rispondere soltanto con il tempo; intanto celebriamo i compleanni di questi due media che hanno cambiato la vita di intere generazioni.

 

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Categorie: Cultura, Primo piano

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