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22 Novembre 2016

Biosphera 2.0: una casa smart al Politecnico

Si concluderà il primo dicembre il test torinese di un modulo abitativo energeticamente autonomo e a misura d’uomo

Andrea Di Salvo

Il modulo abitativo al Politecnico

Sulla destra, il modulo abitativo al Politecnico

Poco più di un mese fa vi parlavamo di una sperimentazione cittadina in corso in Piazza Risorgimento a Torino. Per certi versi, se ne sta svolgendo una analoga all’interno del Politecnico: presso l’incubatore di imprese innovative dell’ateneo infatti è stata infatti installata Biosphera 2.0.

IL MODULO
Si tratta di un modulo abitativo di 25 mq nei quali sono distribuiti i servizi di tutti i giorni presenti in un’abitazione. Sono installati punti luce a Led, una cucina a induzione, un sistema di riscaldamento abbinato a uno di raffreddamento e degli elettrodomestici. Il tutto è ripartito in una zona giorno, una notte, un bagno e una centrale tecnica.
Per la sua realizzazione si è fatto ricorso a tecnologie e materiali di ultima generazione in fatto per esempio di isolamento e risparmio energetico. Questo permette al modulo di garantire sotto diverse condizioni ambientali e in maniera autonoma, cioè senza ricorso a una fonte energetica esterna, una temperatura dell’aria interna e delle superfici tra i 21 °C in inverno e i 25 °C in estate.

L’IDEA
La nascita del progetto si deve all’iniziativa di Zephir-Passivhaus Italia in collaborazione con il Politecnico di Torino Dad e l’Università della Valle d’Aosta, oltre al contributo di diversi istituti e alla partecipazione di aziende nazionali e non.
Il gruppo Woodlab del Politecnico torinese quindi ha organizzato un concorso/workshop a cui hanno partecipato 100 studenti di architettura e ingegneria di vari atenei d’Italia proponendo 15 concept. Il vincitore tra questi è stato usato come modello nello sviluppo del modulo abitativo.

GLI OSPITI
L’abitazione è itinerante: nel corso di quasi un anno è già stata a Courmayer, Aosta, Milano, Riccione e Cuneo. Da Torino concluderà i suoi spostamenti il 1° dicembre con l’ultima tappa a Lugano.
La sperimentazione terminerà il 24 gennaio 2017, così come la raccolta dati di oltre 20 parametri, da quelli ambientali – il modulo infatti è stato sottoposto a temperature esterne oscillanti da -15 °C a 40 °C – a quelli fisiologici dei suoi abitanti. Biosphera 2.0 sarà infatti abitata globalmente da 24 ospiti monitorati grazie a un braccialetto per conoscere il loro battito cardiaco, la temperatura corporea e l’attività elettrodermica. Per le impressioni più pratiche durante i loro soggiorni di qualche giorno, inoltre, è presente un blog sul sito in cui le persone raccontano com’è stato provare un ambiente di questo tipo.

 

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Categorie: Tecnologie, Università

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