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30 Maggio 2018

La carriera ha un genere?

Si è svolto al Politecnico un dibattito sulla differenza fra uomini e donne in ambito lavorativo, con professionisti che hanno superato resistenze e luoghi comuni

Alessio Colella

L’incontro al Politecnico

Esistono ancora settori d’impiego tipicamente maschili e femminili? Oppure il successo dipende più dalle capacità individuali, al di là che siamo uomini o donne? A queste domande ha cercato di rispondere un incontro tenutosi il 28 maggio presso il Politecnico di Torino, organizzato da Mentors4U in collaborazione con JEToP, associazione universitaria di cui come Digi.TO ci eravamo già occupati.
A salire sul palco professionisti che hanno raggiunto posizioni di leadership in settori tradizionalmente considerati maschili o femminili, con gli interventi introdotti dalla Prof.ssa Chiara Fabiana Chiasserini, delegata del Rettore per gli Alumni e l’Accompagnamento al Lavoro e moderati da Paola Mascaro di General Electrics Italia e dal Prof. Emilio Paolucci.

LE DIFFERENZE SONO OPPORTUNITÀ
Gli ospiti presentano le loro esperienze, i background e i settori di attività, facendo emergere un quadro molto interessante dell’ambito lavorativo.
L’ingegnere aeronautico Gian Paolo De Poli, Senior Engineering Section Manager presso Avio Aero, racconta: «Non si lavora quasi mai da soli e la diversità, sia di genere che culturale, è fondamentale per migliorare. Ho notato che le mie colleghe imparano dagli errori con più facilità. Per fare carriera si ha bisogno del supporto familiare, non è semplice gestire spostamenti e orari impegnativi».
Federico Rossi Erba, Head of Licenses presso Davidoff, interessa i presenti: «Le differenze sono opportunità. Mi è capitato di lavorare con una donna molto determinata e con un uomo a inclinazione maschilista. La gestione degli aspetti culturali del team non è semplice, ma occorre rispettare le altre persone. Credo che oggi i profili social aiutino a mettere in luce i risultati delle persone e ciò garantisce più equità e trasparenza. Parlano le esperienze, non le differenze di genere».

OLTRE LIMITI E STEREOTIPI
L’ingegnere gestionale Elisa Martinotti, Italy Director presso Utc Aerospace, spiega: «Nel mio settore ci sono poche donne, ma devo dire che non ho incontrato barriere nel corso della mia carriera. Siamo spesso noi ad autolimitarci rispetto a quella che poi è la realtà dei fatti. Purtroppo le nostre retribuzioni sono spesso inferiori rispetto a quelle degli uomini per circa il 40%, ma è altrettanto vero che in genere non chiediamo l’aumento. Sul lavoro per mia natura mi sono sempre trovata meglio con gli uomini, forse perché vedevo troppa conflittualità o competizione tra le donne».
Parola infine a Viviana Barker-Hemings, Category & Purchase Director presso Sephora: «La carriera ha avuto un genere ed è stato maschile, ma sono sicura che questa cosa si perderà. Nel mio ambito l’uomo viene stereotipato e questo deve cambiare. Trovo che le donne abbiano una volontà di controllo esasperante, essendo di natura molto esigenti con se stesse, questo si rispecchia sul team. Non ho figli, il lavoro è molto intenso. Mio marito è molto tollerante, si prende cura della casa e non soffre il fatto di avere una moglie che guadagna più di lui, cosa non scontata».

 

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Categorie: Lavoro

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