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7 Maggio 2019

Alla base del funzionamento del mercato

Come ci si mette d’accordo fra chi vende e chi compra? Per la nostra rubrica finanziaria parliamo dell’equilibrio tra domanda e offerta al variare del prezzo o del reddito di chi acquista

Alessio Colella

Con l’aiuto di Fabrizio Bellomo del club torinese di Starting Finance (che domani sarà al Centro InformaGiovani per un incontro di educazione finanziaria) affrontiamo il tema della domanda e dell’offerta in un contesto di mercato per capire il meccanismo alla base dell’evoluzione dei prezzi in relazione alle quantità.

L’equilibrio fra domanda e offerta

DOMANDA, OFFERTA ED EQUILIBRIO
Immaginiamo di trovarci in un mercato il cui unico prodotto siano le mele rosse. Ci saranno i produttori e i compratori dello stesso bene. La funzione di domanda identifica le quantità richieste dai consumatori sul mercato per un dato prezzo, la funzione di offerta consiste invece nella relazione tra unità prodotte e un certo livello di prezzo. In sostanza, da un lato abbiamo persone che vogliono acquistare le mele rosse, dall’altro persone che le vogliono vendere.
Se da oggi a domani i produttori raddoppiassero il prezzo di vendita, sotto le opportune ipotesi semplificative, ci sarebbero meno consumatori disposti a comprare a quella cifra, con conseguente riduzione delle quantità vendute (eccesso di offerta). Se il prezzo venisse dimezzato, ecco allora che la domanda del frutto aumenterebbe (eccesso di domanda). Si raggiunge l’equilibrio – il punto del grafico in cui le due curve si incrociano – quando domanda e offerta si incontrano a una certa quantità e a un determinato prezzo.
Il processo di aggiustamento verso l’equilibrio in un contesto di mercato ideale segue dinamiche naturali. Ecco infatti che il produttore di mele che prova a venderle a 12 quando il prezzo di equilibrio è 10 si troverà con meno clienti e sarà costretto a rivedere il prezzo, mentre chi le vende a 8 non avrà abbastanza merce per tutti, così i clienti saranno disposti a pagare un po’ di più pur di ottenere le mele, fino ad arrivare a 10.
La legge della domanda e dell’offerta trova applicazione, ad esempio, nello scambio di azioni. Quando un titolo perde qualche punto percentuale, significa che il prezzo sta scendendo perché non ci sono persone disposte a pagare quella cifra per quel “bene”, così da innescare una discesa del prezzo verso un nuovo equilibrio. Al contrario, se la domanda supera l’offerta, il prezzo tenderà a crescere, vista la maggior disponibilità a pagare di chi domanda il titolo.

CLASSIFICAZIONE DEI BENI
La curva di offerta dipende da costi dei fattori di produzione, tecnologia, prezzo e politiche governative. In particolare, più il prezzo del bene è alto, più quantità i produttori vogliono vendere. Infatti un prezzo di vendita più alto, a parità di costi, permette di fare margini maggiori. La domanda è invece influenzata essenzialmente da prezzo del bene, prezzo degli altri beni, reddito e gusti del consumatore. È evidente che se il prezzo del bene aumenta, le quantità domandate diminuiscono.
Per quanto riguarda prezzo degli altri beni e reddito del consumatore, invece, gli effetti non sono altrettanto scontati. Supponiamo che insieme alle mele rosse vengano vendute le mele verdi e che per i consumatori sia indifferente consumare le une o le altre. Ecco che un aumento del prezzo delle mele verdi comporta un aumento delle quantità vendute di mele rosse e viceversa: questi beni si dicono sostituti. Se invece l’aumentare del prezzo dell’altro bene fa diminuire anche la quantità del primo, si parla di beni complementari. Ad esempio, se il prezzo del caffè aumenta, se ne consumerà di meno e altrettanto accadrà con lo zucchero: caffè e zucchero sono complementari.
Circa il reddito, se aumenta e contestualmente aumenta la quantità richiesta del bene, questo si dice normale; è invece inferiore un bene la cui quantità diminuisce all’aumentare del reddito; per esempio i cibi poveri sono beni inferiori, i quali vengono abbandonati per alimenti più pregiati data la maggiore disponibilità a spendere. Esistono poi i beni di Giffen, per i quali un aumento del prezzo causa un aumento della domanda, come è stato per le patate – o il pane, a seconda delle ricostruzioni storiche – durante la carestia irlandese del 1845, quando i ceti meno abbienti ridussero il consumo di cibi come la carne per non rinunciarvi.

 

 

 

Starting Finance è un’associazione di studenti universitari di economia che si occupa di educazione finanziaria

 

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Categorie: Economia

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