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3 Marzo 2021

Etologo e naturalista, per capire e proteggere gli animali e l’ambiente

Una pagina web a cura di InformaGiovani illustra caratteristiche e ambiti di intervento di due professioni adatte a chi ama la natura

Silvia Bruno

Tartaruga che mangia erba - etologo naturalista

L’etologo studia il comportamento degli animali

Pochi giorni fa LaStampa.it ha pubblicato il video di un pescatore leccese che ha filmato un grosso squalo avvicinarsi alla sua barca: nessun pericolo, solo l’ammirazione per un grande predatore dei mari visto a distanza minima.
La scena sarebbe stata ancora più apprezzata da un etologo o un naturalista, che forse sarebbero stati in grado anche di spiegare il comportamento dell’animale. Perché questi due professionisti si occupano proprio di studiare la ragione delle azioni dell’uomo e degli esseri viventi nel proprio ambiente naturale, come spiegato nella pagina InformaGiovani Naturalista e Etologa-Etologo.

Osservando i vari fenomeni e rielaborando i dati in relazione sempre alla normativa vigente, il primo analizza gli ecosistemi dal punto di vista geologico, botanico e faunistico, individuando le problematiche in atto e progettando insieme ad altri esperti gli interventi di tutela necessari. Il suo lavoro si applica a molteplici ambiti: dalla ricerca delle fonti di inquinamento alla pianificazione territoriale, dall’insegnamento delle scienze naturali allo studio degli organismi nocivi per opere d’arte e beni culturali.

L’etologo invece è specializzato nel comportamento degli animali all’interno del contesto in cui vivono, una conoscenza che può diventare divulgazione oppure punto di partenza per la ricerca scientifica. In tal caso, ancora di più che per il naturalista, diventa fondamentale la fase di osservazione, che porta a formulare e verificare ipotesi utili a descrivere perché le varie specie vivono in un determinato modo, il tutto finalizzato alla loro salvaguardia e conservazione.

Per entrambe le professioni occorre ovviamente una formazione universitaria, che però non si concretizza in un percorso univoco perché gli atenei spesso denominano i corsi in modo diverso. Il consiglio è dunque quello di chiedere informazioni direttamente alle segreterie o ai servizi di orientamento.
In generale comunque una buona preparazione di base si ottiene con la laurea triennale in Scienze Naturali, a cui per diventare naturalista possono seguire i corsi magistrali in Scienze dei sistemi naturali e Biologia dell’ambiente; quest’ultimo indirizzo è adatto anche agli aspiranti etologi, per cui è indicato inoltre il biennio di Evoluzione del Comportamento Animale e dell’Uomo.

Perché in fondo siamo tutti animali e per questo dovremmo comprenderci meglio l’uno con l’altro.

 

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