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12 Ottobre 2021

Sul Cammino Materano: verso Matera lungo la Via Peuceta

La tratta che da Bari porta al capoluogo lucano è un susseguirsi di paesaggi indimenticabili, talvolta rovinati dall’intervento dell’uomo

Valeria Guardo

Cartina vie Cammino Materano

Le vie del Cammino Materano

Per viaggiare ci sono diversi modi, tutti validissimi se lo scopo è quello di “vedere un luogo”, ma il cammino sa restituire al viaggiatore la ricchezza accumulata lungo i chilometri percorsi con la felicità dell’animo. Camminare, quindi, non è solo una modalità di spostamento ma permette di riappropriarsi del tempo, dei luoghi e delle sensazioni che la frenesia della quotidianità ci toglie.
Chi scrive ha percorso a piedi 157 km lungo uno delle tratte più belle del sud Italia, il Cammino Materano. Si tratta di un progetto frutto del lavoro di gruppo di donne e uomini che amano il proprio territorio e che si sono riunite nell’associazione In Itinere per costruire le tappe di questo percorso e diffonderne la cultura e i valori. Ad oggi le vie sono sei e si concludono tutte con l’arrivo a Matera, ma noi vi parleremo in particolare di una di queste: la Via Peuceta.

IL PERCORSO
Il viaggio inizia a Bari, dalla Basilica di San Nicola, luogo simbolo per i viandanti perché meta di pellegrinaggi da Oriente e Occidente, oltre che punto di partenza delle Crociate in Terra Santa. Da qui, passando prima per il lungomare barese, ci si addentra presto in un entroterra fatto di campagne sterminate e coltivate a ulivi, mandorli e frutteti tipici dell’area mediterranea.
Le tappe seguenti sono Bitetto, Cassano delle Murge, Santeramo in Colle e Altamura, in un continuo saliscendi tra campi e collinette punteggiate di masserie diroccate e in piena attività che offrono il giusto ristoro ai pellegrini.
Dopo Altamura è la volta di Gravina in Puglia, l’ultima tappa prima di passare una frontiera impercettibile tra le dolci colline coltivate a grano che portano in territorio lucano. Qui il Santuario di Picciano è la perfetta occasione per ricaricare le pile durante la notte perché si tratta di una sosta in una zona praticamente disabitata, a parte i monaci benedettini del complesso e pochissime famiglie residenti nella frazioncina ai suoi piedi. Infine la vista notturna di Matera illuminata dalle luci delle sue strade e delle sue case, sullo sfondo degli altopiani, vi darà l’ultima spinta a terminare in bellezza il cammino.

I PAESAGGI
Tappa dopo tappa, il paesaggio che si offre alla vista cambia come cambiano gli accenti dei contadini che, incuriositi, chiedono al viandante da dove viene, dove va e cosa fa nella vita.
Dai corridoi ricavati tra gli uliveti del barese con la costruzione di muretti a secco si passa a territori più desolati coperti da una spessa coltre di nebbia mattutina dopo Santeramo e, successivamente, alle estese aree coltivate a grano nei pressi della città di Altamura.
Da qui in poi sarà sempre più frequente approfittare di una breve sosta all’ombra nei minuscoli boschetti che portano a Gravina e indignarsi di fronte all’opera distruttiva dell’uomo sul bosco Difesa Grande o per i cumuli di rifiuti ai lati delle strade lungo buona parte del percorso.

CREDENZIALE E TESTIMONIUM
In ogni tappa del cammino è possibile far apporre uno o più timbri a testimonianza dei chilometri percorsi sulla Credenziale, una sorta di “passaporto”, che attesta lo status di viaggiatore e permette di accedere ad attività ricettive e ristorative che, facendo parte della rete, offrono prezzi vantaggiosi. Essa deve essere prenotata in anticipo iscrivendosi al sito del Cammino e compilando un brevissimo formulario per riceverla comodamente a casa prima di partire.
La Credenziale e i timbri daranno la possibilità di ricevere il Testimonium, ovvero un certificato controfirmato che attesta il completamento del percorso e il raggiungimento dell’obiettivo del pellegrino, qualunque esso sia.
Esiste anche una guida cartacea per organizzare al meglio il proprio viaggio che, lo sappiamo per certo, vi cambierà dentro e fuori.
Come scrive Paolo Rumiz: “Il difficile è aprire la porta di casa e uscire. È superare la vischiosità delle abitudini e i dubbi che accompagnano ogni partenza. Una volta fuori, il più è fatto. Poi inizia la metamorfosi”.

 

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Categorie: Vacanze-weekend

Commenti (1)

  1. Jone ha detto:

    Complimenti bellissima esperienza!!!
    E bello rendere partecipe i lettori di DigiTo

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